Saverio Sticchi Damiani esordisce ricordando l’importante salvezza raggiunta dal suo Lecce nonostante i tanti pronostici della vigilia che davano i salentini tra le ultime: “Quest’anno le difficoltà erano tante. Molti pronostici ci avevano indicate tra le squadre sicure retrocesse. Questo perché non si conoscevano i calciatori su cui questa società aveva puntato. Quindi gli addetti ai lavori ci danno per spacciati ed invece per il secondo anno ci siamo salvati, raggiungendo anche un buon risultato sul piano economico”.
La catena del valore in casa giallorossa è chiara e Pantaleo Corvino è uno dei deus ex machina: “Calciatori giovani e di proprietà del club: perché questa è la nostra filosofia. Non una politica di prestiti ma lavorare su calciatori di proprietà: questo fa si che ci presentiamo alla partenza con giocatori poco noti. Siamo una bella realtà in Serie A. Andiamo su mercati meno battuti e meno frequentati per acquisire calciatori investendo sui cartellini senza ingaggi faraonici. Corvino l’ho voluto a Lecce 4 anni fa. È tornato a casa. Abbiamo un rapporto di profonda amicizia. Si tratta di uno dei migliori direttori sportivi in Italia”.
Nel mondo Napoli si parla di interessamenti e sondaggi per Nikola Krstovic, a 7 gol in stagione ma (per due ragioni) vicino a una “doppia cifra personale”, e Valentin Gendrey: “Entrambi hanno fatto una buona stagione, sono giovani ma non ho conoscenza di trattative nè col Napoli nè con altri. Noi vogliamo trattenerli per la prossima stagione, dove abbiamo un appuntamento storico a cui tengo: ovvero la terza salvezza consecutiva, mai riuscita nella storia del club”. E poi un telegramma su Dorgu: “Non ho ricevuto nulla”.
Sticchi si pronuncia anche sulle parole di De Laurentiis sul modello Premier League
