Parla il capitano giallorosso l’uomo che con il suo rigore ha permesso al Lecce di raggiungere il pareggio contro la Juventus.
IL RIGORE . “A Milano avevo lasciato a Babacar il rigore. Da capitano mi sono preso la responsabilità, Baba se lo meritava per quello che fa in campo e per sbloccarsi. Oggi però sentivo il dovere di calciarlo, mi sono presentato sul dischetto senza problemi e senza pensare a nulla, anche perchè se avessi pensato a qualcosa sarebbe stato più difficile”.
LOTTA SALVEZZA – “Ora stiamo dicendo a tutte le altre squadre che ci siamo anche noi. Va bene così ci stiamo prendendo delle rivincite e stiamo continuando a giocare un buon calcio. Oggi questo punto da morale a noi e a tutto l’ambiente, non ci dimentichiamo che due anni fa eravamo in C e oggi fermiamo la Juventus campione d’Italia. In queste due gare sono arrivate le prestazioni e finalmente anche i punti, dobbiamo continuare così”.
INFORTUNIO – “Nel finale quando ho sentito che non c’erano più cambi volevo morire, ma sono voluto tornare in campo, essere il capitano non significa solo avere la fascia al braccio ma dare anche l’esempio in campo. Oggi però non posso che essere orgoglioso di questo risultato”.