Il d.s., salentino ed ex calciatore del Lecce, è al centro di numerose critiche nella capitale. L’analisi dei fatti, se fatta a tutto tondo, porta a un punto di vista più ampio.

Non è un primo anno facile quello di Gianluca Petrachi alla guida della direzione sportiva della Roma. Il momento poco glorioso della formazione di Fonseca, capace di raccogliere solo 4 punti nelle ultime 7 gare di campionato, pone le basi per un maxi processo dove finisce giocoforza anche l’ex Torino.

A Roma si è discusso recentemente lo stile comunicativo, il rapporto con la stampa di Petrachi, chiuso di fronte alle domande dei giornalisti. Il principio, secondo quanto definito dai nostri colleghi romanisti, va a investire l’ennesimo momento di transizione che vive la Roma in più aspetti. Il fatto che la società sia in vendita, con il passaggio da Pallotta al gruppo capeggiato da Friedkin, incide nella capacità di manovra che il d.s. ha potuto avere nell’ultimo calciomercato.

E proprio da gennaio partono un bel po’ di critiche dell’ambiente romano. Invece di consegnare tre rinforzi pronti all’uso e d’esperienza, Petrachi ha chiuso i contratti con i giovani di belle speranze Gonzalo Vilar (dall’Elche) e Carles Perez (dal Barcellona). Tutt’altra cosa rispetto ai puntelli che si aspettava Fonseca.

Analizzate queste manovre, che comunque partono da un input societario, il lavoro di Petrachi è quantomeno accettabile. Tranne l’operazione Kalinic, totalmente sbagliata anche per il mancato apporto del croato, gli altri acquisti assicurano un buon apporto, a partire da Smalling, unico difensore sopra la sufficienza.

Spostandosi ovviamente sul fronte rosa, c’è poco di Petrachi, ovviamente, negli infortuni a Diawara e Zaniolo, pedine importanti dello scacchiere. E poi, mettendola in termini spiccioli, molti gol incassati dalla Roma nascono da errori individuali. Se Kolarov sbaglia i tempi del ripiego, Mancini non assicura la giusta sicurezza o si fatica a trovare una coppia di terzini titolari…

In ogni caso, il problema non si sposta magicamente dal d.s. agli uomini di campo. La verità è che, come in altre stagioni, la Roma è divenuta un frullatore, la cui velocità corre doppio a causa della vendita da perfezionare. Riuscirà Gianluca Petrachi a correre alla velocità di questo frullatore?