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GdM – La Palma: “Mai saltato una partita interna quest’anno. Il Lecce diverte, esprime un buon calcio e non molla mai!”

L’ex difensore giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) del Lecce di oggi, ma poi si lascia andare ai ricordi della stagioni in cui ha militato con la casacca giallorossa.

SEGUO IL LECCE DI OGGI DA ABBONATO. «Non ho saltato nemmeno una partita interna. Mancosu e compagni divertono, esprimono un buon calcio e non mollano mai. Insomma, Liverani sta facendo un eccellente lavoro. Non so se il torneo riprenderà e, ammesso che si torni in campo, sarà tutto falsato, con gare in calendario ogni tre giorni, disputate in un clima afoso».

Il 20 maggio 1979 il Lecce pareggiò per 1-1 a “Marassi”, contro il Genoa. Tra i protagonisti di spicco della sfida con il Genoa e dell’intera annata agonistica ci fu proprio Tonino La Palma, brindisino, prelevato dall’Avellino, dopo quattro stagioni vissute in A con la casacca del Napoli.

RICORDI DELLA STAGIONE SPORTIVA. «Disponevamo di un organico di buon livello, ma che non era stato certo costruito per primeggiare. Il presidente Iurlano, da oculato amministratore del club qual è sempre stato, non faceva giustamente il passo più lungo della gamba, costruendo per gradi quella scalata alla massima serie alla quale pure ambiva, ma senza rischiare di fare saltare gli equilibri di bilancio».

LA PALMA INGAGGIATO A NOVEMBRE. «Quando arrivammo (insieme a Gaiardi), contribuimmo ad accrescere il rendimento del collettivo. A metà campionato eravamo in lizza nelle primissime posizioni. Alla lunga, purtroppo, non riuscimmo a reggere il passo delle big, pur meritando, alla fine, un onorevole sesto posto. A Genova, contro l’undici rossoblù, sbloccammo il risultato con Loddi, in avvio, ma poi fummo raggiunti dai liguri, che fecero centro con Damiani, su rigore. Interrompemmo così un ciclo nero, che durava da tre turni, ma la settimana seguente ci arrendemmo al Via del Mare al cospetto del Palermo, dicendo definitivamente addio ai sogni di gloria. Probabilmente non eravamo pronti, per mentalità, a competere sino in fondo per la promozione».

IN DIFESA CON LORUSSO PEZZELLA E MICELI. «Ci accusavano di essere molto rudi, ma, con noi in campo, quella stagione 1979/1980, il Lecce vinse la Coppa Disciplina, il che dimostra che, tutto sommato, sapessimo controllare gli avversari, senza ricorrere alle maniere forti. A tutti i componenti della rosa fu consegnata una medaglia d’oro, ma io nel frattempo mi ero accasato al Bari e pertanto mi fu riconosciuta una somma in denaro, al posto della medaglia-ricordo, che avrei preferito ricevere».

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