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GdM – Rullo: “Il Lecce di oggi esprime un buon calcio e gioca alla pari con tutte”

L’ex difensore giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) del Lecce di oggi e del famoso Lecce-Parma finito 3-3.

LECCE DI OGGI. «Il Lecce 2019/2020 esprime un buon calcio e prova a giocare alla pari con chiunque, ma il Lecce 2004/2005 aveva ben altra caratura tecnica, in quanto era ricco di calciatori giovani, già molto forti, che poi hanno fatto una grandissima carriera. Se il campionato si concluderà, spero che l’undici salentino riesca a conquistare la permanenza, pur soffrendo sino alla fine».

Il 29 maggio 2005, pareggiando per 3-3 al Via del Mare contro il Parma, il Lecce brindò alla permanenza in serie A: Erminio Rullo fu tra i grandi protagonisti del campionato 2004/2005.

RICORDO DELLA PARTITA. «Il match con i ducali fu la fotografia dell’intera annata agonistica. Era il Lecce di Zeman, che giocava secondo la filosofia calcistica del tecnico boemo, uno schieramento votato all’attacco e fatalmente costretto a concedere nella fase difensiva. Non a caso chiudemmo la stagione con la seconda migliore prima linea della massima serie, con 66 reti realizzate, solo una in meno della Juventus, che si laureò campione d’Italia, ma anche con la retroguardia più battuta, in quanto subimmo 73 gol. Ma la squadra esprimeva un ottimo calcio e divertiva. Non a caso i tifosi la ricordano con grande affetto”.

NIENTE TATTICISMI. «La ricordo molto bene. Sbloccarono il risultato i ducali, a metà primo tempo, con Morfeo. Poi noi ribaltammo la situazione con le reti di Pinardi e Vucinic, ma i nostri rivali pareggiarono con Bresciano. Nella ripresa, segnammo subito con Dalla Bona, ma Gilardino firmò il 3-3. Noi restammo in A, mentre gli emiliani furono costretti ad inseguire la permanenza in uno spareggio successivo, spuntandola».

ZEMAN VOLEVA VINCERE. «Il mister si persuase che avessimo tirato i remi in barca accontentandoci del pareggio. Ma non fu così, in quanto sia noi che il Parma provammo ad imporci sino alla fine. Per il tecnico boemo si doveva provare sempre e comunque a vincere e noi lo facemmo con tutte le forze residue».

OTTIMA STAGIONE. «Nel 2003/2004 avevo esordito in A, disputando 11 partite, ma nel 2004/2005 scesi in campo in 35 match. Mi fu data costantemente fiducia. Insomma, è stato il mio primo torneo vero di massima serie. Inoltre, ho realizzato l’unico gol della carriera in A, sbloccando il risultato nel confronto Lecce-Livorno, che vincemmo per 3-2, all’andata. La sfida di più alto livello che giocammo fu, a mio parere, quella persa per 3-2, nel ritorno, a Palermo».

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