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GdM – Bruno: “Il vero Lecce lo vedremo solo dopo la sosta per la Nazionale. I big? Resti solo chi è davvero convinto”

L’ex calciatore giallorosso Pasquale Bruno parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) della prima uscita del Lecce nel torneo cadetto.

LECCE IN COSTRUZIONE. «Occorre pazienza. La squadra è in costruzione, va completata. Dovranno arrivare ancora diversi calciatori e ne partiranno altri, magari anche qualcuno di quelli più in vista. Il vero Lecce inizieremo a vederlo all’opera solo dopo la sosta prevista in concomitanza con gli impegni della Nazionale. Nei periodi in cui il mercato è aperto è sempre stato così e lo è a maggior ragione quest’anno, in quanto il tempo intercorso tra la conclusione della stagione 2019/2020 e l’inizio di quella 2020/2021 è stato di gran lunga più breve del solito. Bisogna avere fiducia nella società, che ha dimostrato di meritarla, ed in Corvino, che conosce certe dinamiche come le sue tasche ed è navigatissimo ed abile».

LECCE-PORDENONE. «Per il risultato e per la prestazione sfoderata contro la compagine friulana, che non è certo l’ultima arrivata, penso si debba vedere il bicchiere mezzo pieno. Ci sono stati aspetti positivi ed altri no. Mi sono piaciuti Listkowski e Zuta che, alla loro prima gara in Italia, in un calcio notevolmente differente da quello al quale erano abituati, in quanto da noi si cura molto la tattica, si sono mossi bene. Da loro è doveroso attendere delle conferme, ma hanno iniziato col piede giusto. Henderson, invece, non può essere considerato una sorpresa, in quanto è nel Bel paese già da un po’ di tempo».

APPORTO DEI BIG. «Se resteranno a Lecce, a loro è lecito chiedere di fare la differenza. Mancosu, Falco, che però era assente nel match con il Pordenone, e Petriccione si sono comportati bene in B, nel 2018/2019, e poi in massima serie, nel 2019/2020. Sono quindi in grado di dare tantissimo. Sotto questo profilo, però, ha ragione il presidente Sticchi Damiani nel rimarcare che, chi non sarà ceduto, dovrà abbracciare in pieno la causa giallorossa».

CODA TROPPO ISOLATO? «Nel 4-3-3, alla punta centrale è richiesto un gran lavoro, in quanto deve segnare e deve anche giocare per la squadra, ripiegando, facendola salire quando serve, portando per primo il pressing quando è previsto. L’ex Benevento ha le caratteristiche e le qualità per fare bene, in quanto è un attaccante di alto livello per la B. Andrà supportato a dovere nella fase offensiva, con gli inserimenti in area dei centrocampisti e con la manovra sulle fasce».

LECCE-FERALPISALO’. «Probabilmente Corini vorrà vedere all’opera in un match vero, che è sempre del tutto differente dagli allenamenti, qualcuno degli uomini che non hanno giocato contro il Pordenone. Sabato, del resto, è in programma la seconda partita di campionato, sul terreno dell’Ascoli, e magari qualche elemento che non è al top della condizione ha anche bisogno di rifiatare».

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