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Quella di Reggio è la vittoria di Corini. Idee e fiducia con l’obbligo di continuare a crescere

Il poker sulla Reggiana placa le polemiche e le critiche di cui è stato (spesso ingenerosamente) il tecnico del Lecce.

Lo 0-4 ammirato ieri al Città del Tricolore ha reso certamente felici e soddisfatti tutti i tifosi del Lecce. Tra chi è vicino o fa parte dell’ambiente giallorosso c’è soprattutto una persona che ha fatto un lungo e profondo sospiro di sollievo, ovvero Eugenio Corini. Non dev’essere stata una settimana semplice quella del tecnico, ripiombato nel calderone delle critiche e delle richieste di esonero dei più frettolosi ed arrabbiati tra i sostenitori salentini. Un umore di piazza magari a tratti superficiale quanto comprensibile dopo i due soli punti raccolti con le ultime della classe.

Ieri a Reggio Emilia però il Lecce di Corini ha dato una risposta roboante: “Ci sono, e sono forte!”. I giallorossi si sono espressi alla perfezione sotto ogni punto di vista. Al pressing asfissiante è corrisposta un’attenzione nel giocate e nelle coperture, così come una perfetta interpretazione delle dinamiche tattiche e dei momenti del match. La palla è stata gestita che meglio non si poteva (i passaggi non riusciti non raggiungono nemmeno la doppia cifra), la manovra è risultata fluida e finalmente anche le conclusioni sono state tante ed incisive. Intelligenza, qualità e cattiveria agonistica, quest’ultima raramente vistasi per l’intera durata di un match in questa stagione.

Il Lecce ha disputato ieri probabilmente il miglior primo tempo della sua stagione come qualità di gioco, forse anche meglio rispetto alla manita dell’andata. E questo nonostante le tante assenze e nonostante non ci sia un singolo che abbia trascinato i suoi più di un altro, come spesso avviene quando c’è in campo una big dotata di punte di diamante. Certo, i gol di Coda, le chiusure di Lucioni, lo strapotere di Hjulmand e i dribbling di Pettinari hanno messo la firma sul match, ma l’impressione data allo spettatore è quella di avere a che fare con una squadra che ha riscoperto il suo telaio.

Per questo, come detto ieri in sede di redazione delle pagelle postpartita, quella con la Reggiana è la vittoria  soprattutto del mister. Il Lecce ha dimostrato di esserci e che i due precedenti pareggi hanno tutto per poter essere relegati ad incidenti di percorso. Ma attenzione: l’errore più grande sarebbe ripetere quello dell’andata. Sarebbe pensare che tutte le volte esprimere sé stessi può essere così facile come visto con una Reggiana tutt’altro che in crisi, ma comunque incerottata. L’obbligo è invece cercare di dare continuità non solo ai risultati, ma anche alla mentalità, all’organizzazione ed all’attenzione dimostrate ieri. La felicità per ieri può fermarsi qui, ora spazio al lavoro per il futuro.

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