Il dirigente giallorosso svela i suoi incarichi all’interno della società, dal rapporto con i giocatori fino a quello con gli allenatori.
Claudio Vino, team manager del Lecce, si confida in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta del Mezzogiorno in edicola oggi.
IL MIO COMPITO – “Curo la logistica, dall’organizzazione delle trasferte agli allenamenti quotidiani intesi come strutture, gestisco in prima persona i rapporti con la terna arbitrale e sono a disposizione dei giocatori e degli allenatori per quel che concerne tutta una serie di situazioni, che possono andare dalla necessità di trovare un appartamento, all’individuazione della scuola da fare frequentare ai figli. Se uno ha un problema, intervengo”.
RAPPORTO CON I GIOCATORI – “Di familiarità. Tra ritiri, viaggi, pranzi, cene, allenamenti, trascorro tantissime ore con loro, pertanto non potrebbe essere altrimenti. Al contempo, però, sono anche deputato a far rispettare determinate regole, come ad esempio gli orari”.
ADDIO DIFFICILE – “Senza dubbio Lepore: lui non avrebbe mai voluto lasciare la sua piazza, ma nella vita a volte si è costretti ad operare delle scelte che vanno fatte proprio in un determinato momento e che riguardano, oltre al presente, personale e magari della propria famiglia”.
UN AGGETTIVO PER OGNI ALLENATORE – “Asta: direi frettoloso. Braglia, un signore. Padalino, introverso. Robertino Rizzo, una persona meravigliosa, di una cultura mostruosa. Infine Liverani: un professionista a 360 gradi. Un perfezionista”.
Vino persona splendida professionista a 360 gradi??????