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Deiola: il sogno di un ragazzo qualunque e la voglia di rispondere alla “sua” amata Sardegna

Il primo acquisto invernale del Lecce arriva dal Cagliari, squadra dove ha percorso l’intera trafila giovanile e dove vorrà invertire il trend della pur giovane carriera.

Un ragazzo, anzi un ragazzone di 1.90, voglioso di ritornare a sorridere e deciso ad aprirsi una chance dopo la fortuna di vivere la magnifica realtà desiderata da quasi tutti i bambini che in Sardegna inseguono un pallone: le emozioni della Serie A con il Cagliari. Alessandro Deiola il sogno lo ha raggiunto, sfiorato, ammirato, ma mai vivendolo appieno. Per questo, a 24 anni, si apre un altro capitolo della carriera sportiva lontano dall’isola dove, lui che ne è figlio, non è riuscito ad imporsi pienamente.

CHIUSO. Nella prima parte di stagione, Deiola è rimasto ai margini del sorprendente Cagliari che sogna l’Europa. Chiuso da Nandez, Nainggolan, Rog e Ionita, il mediano ha disputato solo pochi istanti nel concitato finale della partita con la Lazio. Troppo poco e troppe variabili esterne per sperare in un cambiamento repentino.

ORIGINI E ORGOGLIO DELLA COMUNITA’. Il ragazzo, di origine modesta, ha mantenuto per tutta la sua carriera l’umiltà che gli ha consentito di scalare i gradini del football nostrano fino alla Serie A. Le sue origini sono calcisticamente importanti. San Gavino Monreale, paese a 50 chilometri da Cagliari, ha dato i natali anche a Renato Copparoni, uno dei più grandi portieri rossoblù, noto per essere l’unico numero 1 capace di parare un rigore a Diego Armando Maradona.

DALLA C AL CAGLIARI. Arrivato tra i pro dopo la cantera cagliaritana, si è fatto le ossa nel campionato 2014/2015, speso alla Tuttocuoio (Lega Pro B) insieme al salentino, ed ex Lecce, Gianmarco Ingrosso. L’ottavo posto raggiunto dalla formazione allenata da Alvini fu prodotto anche da Deiola, uno dei perni della formazione con 33 presenze e 4 reti.

LANCIO. L’anno dopo, quando tutto sembrava pronto per un nuovo trasferimento, magari in una formazione più ambiziosa della terza serie, Massimo Rastelli decise di tenerlo con sé nel Cagliari appena retrocesso in B. La prima partita con la maglia del cuore fu col botto: Cagliari-Crotone 4-0 e Deiola in gol per il 2-0 con un tiro da fuori. Una stagione che sembrava da sogno divenne poi, tuttavia, normale. Deiola si alternò in mediana con elementi del calibro dell’ex Lecce Gianni Munari, Tello e Dessena. La sua militanza fu costante e alla fine, con una continuità recuperata in chiusura, le presenze totali furono 21 e al gol casalingo si aggiunse il secondo punto siglato al Como e, soprattutto, il tripudio-promozione dopo la notte di Bari.

RITORNO A CASA. Il Cagliari tornò in A nel 2016/2017 ma Deiola non fu confermato. Inaspettatamente, confessò il ragazzo, la destinazione successiva fu lo Spezia. Prima, però, ci fu l’esordio in A, datato 28 agosto 2016: 10′ in Cagliari-Roma 2-2 al posto di Barella. Il rendimento al Picco fu altalenante: gol al Brescia, qualche buono segnale e poco più. A gennaio, i bianconeri liguri risolsero il prestito e il Cagliari lo riaccolse per l’ultima parte del campionato. Al Sant’Elia, Deiola spese anche l’intera stagione 2017/2018, con 13 caps.

L’ULTIMA STAGIONE. La prima ricerca di riscatto partì dal Parma, che lo prelevò in prestito nell’estate del 2018. Con D’Aversa collezionò 10 apparizioni, lasciando poche tracce. Giocò titolare le ultime tre gare tra dicembre e gennaio e, per sua volontà condivisa anche dal Cagliari, lasciò il Tardini alla vigilia della partita con la Spal: in quel match i ducali subirono la rimonta da 2-0 a 2-3 e fu l’inizio del declino del girone di ritorno. Il secondo spezzone della Serie A 2018/2019 fu probabilmente il miglior periodo in rossoblù: continuità di rendimento e 10 discese in campo su 20 partite in programma.

LE CARATTERISTICHE. Avendo iniziato la carriera da difensore centrale, sarà chiamato a quel lavoro oscuro di cui il centrocampo del Lecce soffre la mancanza. Spesso non si nota il suo apporto, donato sempre con molta intensità. Marcatore scaltro, non si fa pregare con interventi duri. E’ raro vedergli togliere la gamba. In proiezione offensiva, può essere pericoloso con il tiro da fuori. I difetti? E’ stato criticato per scarsa velocità, può essere utilizzato solo per un determinato tipo di lavoro in mediana.

PAROLE CHE SI RIPETONO? Immaginando il suo approccio con il Lecce, sembrano attuali le dichiarazioni rese a gianlucadimarzio.com in occasione di un dialogo sulla sua esperienza allo Spezia: “Noi sardi abbiamo un legame particolare con la nostra terra, penso unico e solo noi possiamo capire veramente cosa significa indossare la maglia del Cagliari, al di là delle solite frasi fatte. Ora voglio dare tutto per lo Spezia e aiutare chi ha creduto in me e mi ha dato questa opportunità. La speranza è di meritarmi nuovamente la maglia rossoblù e una nuova opportunità nella mia squadra del cuore”. Ora negli spogliatoi del Via del Mare, in Serie A, nascerà una piccola comunità sarda. Con lui, ci sono capitan Marco Mancosu e Mauro Vigorito da Macomer: un altro motivo per far bene.

 

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