Intervenuto ai microfoni di Radio Bianconera nel corso di ‘Due in bianconero’, il presidente del Lecce ha fatto il punto sui temi più caldi relativi al calcio italiano in epoca di Coronavirus.
RIPRESA. “La sensazione è quella di provare a ripartire, dopo un primo momento in cui ognuno andava un po’ per i fatti suoi e si facevano tante previsioni di ripresa o di non ripresa che è un esercizio che non mi ha mai entusiasmato, finalmente si è capito che non è compito dei presidenti ma del Paese e delle istituzioni sanitarie decidere quando si potrà ripartire. L’indirizzo che ci viene dall’UEFA è quello di aspettare, se ci saranno i presupposti eventualmente si potrà ripartire perché è l’unico modo per evitare che il sistema calcio imploda su se stesso. Ovviamente bisognerà ripartire a condizioni di massima sicurezza e di salute per gli atleti. Se gli esperti ci diranno che si potrà ripartire bene, altrimenti bisognerà mettere una croce su questa stagione e ripartire dalla successiva, sperando che finalmente ci siano le condizioni di sicurezza”.
SITUAZIONE STIPENDI. “Sinceramente ancora non abbiamo iniziato, aspettavamo delle linee guida da parte della Lega di A che ci sono state ieri con questo comunicato che indica una strada chiara, quattro mensilità se non si dovesse più giocare, due mensilità se si dovesse completare il campionato. È chiaro che è una linea guida fondata su ragioni giuridiche, visto che la prestazione dei calciatori non c’è stata per cause di forza maggiore. Le linee guida servivano per dare un punto di partenza, sapendo che giuridicamente il quadro è quello”.
POSSIBILI RICORSI. “Io ho tanto rispetto per i colleghi presidenti perché credo che bisogna sempre apprezzare chi prova a fare calcio in questo Paese, visto che spesso significa perdere soldi. Capisco lo stato d’animo dei colleghi che è anche il mio, per questo ho sempre detto che se ci sono le condizioni vogliamo tornare in campo, anche se il Lecce avrebbe un vantaggio dall’interruzione del campionato. Non ne vogliamo approfittare, vogliamo giocarcela sul campo e siamo pronti a rischiare. Di più come presidente non posso dire anche per rispetto dei colleghi”.