Nel report presentato al Governo, il Comitato ha indicato i fattori che metterebbero a pericolo di contagio gli atleti per ogni sport. Ed il calcio non è messo poi così “male”.
Come vi avevamo anticipato nella giornata di ieri, il CONI è in continuo dialogo con l’esecutivo per far ripartire quanto prima gli sport nazionali, almeno per quanto riguarda gli allenamenti individuali. In quest’ottica ha consegnato ieri al Governo un report dal titolo “Lo sport riparte in sicurezza”.
E tra i punti principali indicati nelle 404 pagine che compongo il rapporto stilato dal Politecnico di Torino, c’è anche una dettagliata antologia dei rischi di contagio che ogni atleta correrebbe in base agli sport. Tale elenco si traduce in una classificazione degli sport per coefficiente di pericolosità in relazione al coronavirus.
Ne viene fuori una classifica che registra in vetta la pallavolo, indicata dunque, tra gli sport principali, come il più a rischio in casa di ripresa di allenamenti e partite. Subito dopo due altri sport di squadra come rugby e basket. In coda alla graduatoria invece attività individuali come sci alpino, ginnastica artistica e, ultimo dunque più sicuro, il tennis.
E il calcio? Lo sport più seguito dagli italiani è a metà classifica, ma è il meno rischioso tra gli sport di squadra. Tra i fattori di rischio (che non raggiungono comunque il grado massimo della pericolosità indicata nel report) ci sono, ovviamente, il contatto tra gli atleti, la sicurezza dell’arbitro e quella negli spogliatoi.
Gli aspetti positivi sono invece rappresentati dalla lontananza tra le panchine, dall’assenza di spettatori e dal fatto di giocare all’aria aperta. Basterà tutto ciò a mettere in discesa la strada verso la ripresa del campionato? Per ora sembra difficile, ma CONI, FIGC e Lega sono al lavoro per renderlo ancora possibile