Secondo quanto riportato da Sky Sport, la Figc sta cominciando a valutare con oculatezza l’eventuale piano B, da attuare qualora non fosse possibile riprendere a giocare.
Dalla prima riunione svolta in giornata tra i vertici FIGC trapelano cinque punti principali per le sorti del calcio italiano in caso di impossibilità a riprendere. Definitivamente accantonata l’ipotesi dell’allargamento, mentre non si è parlato di playoff e playout, altra soluzione poco attuabile visto anche il silenzio a riguardo.
OK RETROCESSIONI. Se il Governo dovesse decidere di stoppare la Serie A la FIGC avrebbe deciso che ci saranno squadre retrocesse. SPAL, Brescia, Genoa e Lecce non possono dormire sonni tranquilli. Sarà da vedere il numero delle compagini retrocesse e promosse. In Francia, come abbiamo scritto poco fa, si è optato per 2 trasferimenti di serie.
DALLA B SI SALE. Per conversione, saranno ovviamente previste le promozioni dalla Serie B. Sperano Benevento e Crotone, rispettivamente prima e seconda classificata. Nodo abbastanza intricato è invece quello relativo alla terza promossa, di norma decretata tramite i playoff.
NO 22 SQUADRE. La decisione della FIGC è chiara: la prossima Serie A sarà a 20 squadre e non a 22 come si era ipotizzato nei giorni scorsi.
DEADLINE. La Federcalcio sarebbe pronta anche a portare oltre il 2 agosto il limite temporale per finire la stagione agonistica 2019/2020. Da capire in questo caso come si risponderebbe la UEFA, a sua volta presa con l’organizzazione delle coppe.
E’ SEMPRE UN PIANO B. Le soluzioni sottoposte al tavolo, comunque, rappresentano sempre un’alternativa. La FIGC, ancora, sta lavorando dando per scontato il fatto che la Serie A possa riprendere. L’intenzione è quella di concludere il campionato, come in Inghilterra o Germania.
Sono Salvatore Rizzo, devo fare un unica osservazione.
Ricordo benissimo l’ultima partita giocata Benna, una decisione in suo favore sarebbe giustamente la fine del calcio a Lecce. Oltre eventuali problemi per l’ordine pubblico.