L’edizione odierna del Corriere dello Sport illustra le prime indicazioni trapelate dalla riunione di ieri in Federazione. Sul fronte Ligue 1, invece, come vi avevamo detto ieri, la battaglia legale è soltanto iniziata.
Il quotidiano romano ha stilato il piano gradito dalla Figc qualora i campionati venissero sospesi: “Promozioni e retrocessioni sì, scudetto verso il no. La Federcalcio continua a lavorare con il fermo proposito di concludere la stagione. Se i campionati non dovessero più riprendere, servirà comunque stabilire i verdetti necessari per l’avvio della nuova stagione. Tanto per cominciare, se li aspetta l’Uefa, che pretende di sapere quali squadre (e anche il criterio di scelta) parteciperanno alle prossime Champions ed Europa League”.
“Il nodo fondamentale, però, riguarda le promozioni e le retrocessioni tra le varie categorie. Ebbene, l’idea di Gravina è di mantenere assolutamente il meccanismo, tutt’al più riducendo il numero delle squadre. Ad esempio, i “travasi” tra serie A e B dovrebbero scendere da 3 a 2. In ogni caso, però, non ci saranno tornei allargati, vale a dire che il massimo campionato dovrà restare a 20, non passare a 22. Difficile scongiurare il pericolo dei ricorsi, ma Gravina ha tutte le intenzioni di procedere su questa strada. L’unico verdetto, o meglio titolo, che con ogni probabilità non verrebbe assegnato è lo scudetto”.
In Francia, dopo la sospensione definitiva ai campionati, si registra un’altra opposizione dopo quella del Tolosa, diramata ieri con una lettera decisa. Anche il Lione, allenato da Rudi Garcia, ha annunciato ricorso al tribunale amministrativo per chiedere la sospensione della decisione di fermare i campionati. Si crea, quindi, un pericoloso precedente che potrebbe avere ripercussioni in Italia.
Con lo stop dei campionati professionistici e la validazione della attuali classifiche, infatti, si potrebbero scatenare anche da noi una serie lunghissima di ricorsi e appelli, portando la stagione dal campo ai tribunali. Insomma, proprio lo scenario che il presidente della Figc, Gabriele Gravina, avrebbe voluto evitare.