L’ex leggendario allenatore, tra le altre, di Roma, Milan e Juventus è stato intervistato da RadioRai nel corso di “Un giorno da pecora”. C’è un orientamento assolutamente positivo per l’ipotetica ripresa.
CALCIO. “Io sono per ripartire, per tanti motivi. Intanto ci sono 100mila addetti che lavorano attorno al calcio e questo è importante per tutta la gente che lavora. E poi anche psicologicamente darebbe un po’ di allegria a tutti coloro che avrebbero la possibilità di vedere le partite”.
PROPOSTA. “Sarebbe molto importante, anche se ci sono tante problematiche. La mia idea è questa: bisogna pensare di fare come in un Mondiale e restare 40 giorni chiusi per concludere la stagione. Io sono favorevole anche ai 4-5 cambi, giocando ogni 3 giorni favoriscono il recupero. Peccato questa proposta sia già stata bocciata.”
QUARANTENA. “In questi due mesi ho guardato la tv, ho letto libri e ho pulito casa per aiutare mia moglie. Ho rivisto le mie partire? No, ho rivisto le partite dell’Italia del 2006 che ha vinto il Mondiale. Mi è tornata voglia di allenare? Assolutamente no.”.
ALTRI RICORDI. “La gara che mi ha fa più rabbia è la prima finale di Champions persa contro il Marsiglia, soprattutto perché l’arbitro di quel match fu indagato e un’altra che non mi va già è quella tra Inghilterra e Germania, quando non ci fu assegnato il gol del 2-2 di Lampard”.