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GdM – Materazzi ricorda Lecce-Siracusa 2-1 del 1973: “Una vittoria importante, ma alla fine fu l’Avellino ad andare in B”

Il 6 maggio 1973, battendo per 2-1 il Siracusa al Via del Mare, il Lecce mise in cassaforte 2 punti pesantissimi nell’ottica della corsa a due con l’Avellino per garantirsi il salto dalla C alla B.

In campo, con la squadra salentina, c’era il centrocampista Giuseppe Materazzi, che ricorda quella partita e quella stagione a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò).

RICORDI DELLA PARTITA. «Il match con i siciliani fu affrontato con la consapevolezza che si trattasse di una tappa di avvicinamento allo scontro diretto esterno con l’Avellino, in calendario due settimane dopo, il cui esito avrebbe potuto rivelarsi determinante nell’ottica-promozione. Le cose poi andarono proprio così, nonostante noi continuammo a lottare finché la matematica ci diede la possibilità di crederci, a dispetto dello stop rimediato in Irpinia. L’incontro con il Siracusa fu in salita perché fummo costretti a rimontare ed a ribaltare la situazione. A regalarci il bottino pieno fu un gol firmato da Ferrari, attaccante di razza, ingaggiato in estate, forte fisicamente, abilissimo nei sedici metri avversari, una forza della natura quando partiva da fuori area. In quella annata realizzò 26 reti».

RICORDI DELLA STAGIONE 1973-73. «Quella 1972/1973 fu la quinta delle sette stagioni che ho vissuto in giallorosso. Nel 1971/1972, ci eravamo piazzati secondi, dopo il Brindisi. La società allestì nuovamente un organico in grado di puntare alla promozione dalla C alla B, per la quale lottammo sino in fondo con gli irpini, che purtroppo la spuntarono per 1-0 nella sfida di ritorno compiendo un passo fondamentale verso il salto di categoria. Così conquistammo di nuovo la piazza d’onore. Tra l’altro, la storia si ripetette anche nel 1973/1974, in questo caso dietro al Pescara. Sembrava una maledizione, tanto che in città si parlava dell’argomento proprio in questi termini».

NO ALLA RIPARTENZA IN TEMPI BREVI. «Ritengo che non ci sia alcuna possibilità di ripartire in tempi brevi, ma è fondamentale portare a termine la stagione nel rispetto delle regole di partenza. Pertanto, attenderei che ci siano le condizioni sanitarie idonee per tornare in campo e fare in modo che tutti i verdetti arrivino come originariamente previsto. Solo così, infatti, si eviterebbe di fare sommergere il mondo del calcio dai ricorsi che verrebbero presentati in gran numero se si seguissero altre strade. Poi concederei un breve periodo di stop e ripartirei per la stagione 2020/2021, ma con un torneo più corto, magari con partite di sola andata o studiando un meccanismo alternativo, utile a permettere la conclusione in tempo utile per fare disputare gli Europei. Dal 2021/2022 si tornerebbe all’antico, avendo davanti dodici mesi».

LECCE DI OGGI. «Con Liverani, i giallorossi hanno sempre espresso un buon calcio. In B come in A, campionato nel quale hanno tenuto botta contro quasi tutti gli avversari, Atalanta esclusa. Si sapeva che in un torneo difficilissimo avrebbero dovuto soffrire, cosa che è accaduta, ma sono ampiamente in corsa per il raggiungimento del traguardo-salvezza, che inseguiranno sino alla fine se si tornerà in campo».

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