Il socio dell’Unione Sportiva Lecce ha avviato degli investimenti nella città jonica. A queste azioni potrebbe essere interessato anche il pacchetto azionario del Taranto Calcio.
Il banchiere svizzero ha rivelato da tempo l’intenzione di impiegare delle risorse economiche nella città vecchia di Taranto. Parte degli investimenti dovrebbe interessare anche la locale squadra di calcio, ancora bloccata in Serie D. Nella giornata di ieri presunti contatti, anche tramite emissari tra Renee De Picciotto e il presidente rossoblù Massimo Giove, hanno fatto discutere.
SMENTITA. Tramite i canali ufficiali del Taranto, nella serata di ieri, è apparso un comunicato. Dapprima si è smentita l’esistenza di un reale contatto tra De Picciotto e il club relativamente alla cessione delle quote. “Ove l’imprenditore italo-svizzero di origini leccesi, – si legge ancora nella nota fosse realmente interessato all’acquisizione dell’intero capitale sociale del Taranto FC 1927 s.r.l., non esisterebbe alcuna preclusione da parte del presidente Massimo Giove di intavolare una trattativa reale e concreta”.
NO CONTATTI. Nella giornata di oggi, De Picciotto, che detiene il 40 percento dell’Unione Sportiva Lecce, ha parlato della questione a Blunote: “Quando ho deciso di investire nella città di Taranto – spiega il banchiere -, mi è stata prospettata la possibilità di entrare nel mondo del calcio. Voglio precisare, per una questione di correttezza, che non ho mai incontrato personalmente il presidente Giove, che conosco solo di vista, né ho mai incaricato emissari per trattare una eventuale acquisizione del club”.
SONDAGGIO TARANTO FC. “Mi sono informato e quando ho capito che non c’erano le premesse per andare avanti, mi sono fermato. Cosa intendo per premesse? Conosco la tradizione calcistica di questa città, so che c’è molta fame di calcio e ho potuto constatare che ha uno stadio che può contenere fino a 25 mila persone. In questo momento, però, la squadra si trova in Serie D. So che il club ha anche un pregresso che deriva dalle gestioni passate, pertanto la richiesta deve essere commisurata alla categoria, altrimenti è sproporzionata”.
VALUTAZIONI. De Picciotto continua poi a rivelare l’andamento dei fatti ai colleghi tarantini: “A mio avviso, prima di investire bisogna valutare bene tutto, perché gli investimenti di pancia non ti portano da nessuna parte. Per quanto mi riguarda, una porta resta sempre aperta, ma, ripeto, devono cambiare le premesse, altrimenti la vedo difficile. Guardi, oggi Taranto è diventata una città appetibile grazie anche alla diminuzione della produzione di acciaio e non nascondo che ho più di qualche idea per incentivare il turismo”.
ALTRI INVESTIMENTI TARANTINI. “Il Cus Jonico Basket? Sto valutando se intervenire come sponsor o socio, vedremo a breve: di sicuro, ho preso un impegno di tre anni per consolidare la Serie B e puntare a qualcosa di più importante”.
