Era il 14 luglio del 2019 quando Gianluca Lapadula si presentava al Lecce. Il pensiero, già prima di cominciare la Serie A, era alla sfida con il Genoa, saltata all’andata a causa dell’espulsione rimediata contro il Cagliari.
“Al Genoa ho subito qualche delusione. Non mi volevano vedere nemmeno in cartolina”. Così la punta torinese si presentava in una calda mattinata leccese. Tutti, anche i più scettici sul potenziale apporto assicurato dall’italoperuviano, hanno percepito una scarica di elettricità nelle sue parole, intrise di riscatto e rabbia contro una squadra che lo ha letteralmente messo alla porta.
“Le scelte societarie vanno rispettate, sono rimasto dispiaciuto da come mi hanno trattato -continuava Lapadula-, le cose le ho dette prima di firmare ma ora non è più importante. Ora inizia un cammino importante, l’ho voluto fortemente”. In qualche modo un cammino sufficiente Lapadula lo ha centrato con il Lecce. Al netto dei guai fisici che lo anno spesso fermato, Lapa ha tradotto sul campo la rabbia agonistica che lo ha contraddistinto sin dalla prestazione, toccando quota 7 reti, tutte prima del lockdown.
Dopo lo stop forzato, infatti, Lapadula ha disputato soltanto mezz’ora della gara contro il Milan, altra sua ex squadra. Una distorsione alla caviglia lo ha tenuto lontano dai campi. La non prolificità del reparto offensivo nelle ultime due gare ha indotto Liverani a chiedere un sacrificio al suo numero 9, candidato al rientro in campo proprio contro il Genoa, proprio in quella partita tanto attesa, che nel frattempo è diventata ancor più importante per il Lecce, che contro i rossoblu liguri si gioca la Serie A in una sorta di finale.
La voglia di tornare a graffiare, provando a scrivere pagine di storia del Lecce, lo ha portato ad allenarsi anche dopo il fischio finale di Lecce-Fiorentina. Mentre i compagni si leccavano le ferite dopo il brutto ko coi viola, Lapadula macinava ripetute in compagnia di Vera col cronometro alla mano e tanta voglia di tornare al massimo, nella partita più attesa. C’è un conto in sospeso da 12 mesi da regolare.
Lapadula a partita in corso. A sinistra Vera, davanti dall’inizio Saponara, Babacar e Farias. In mezzo Mancosu, Petriccione, Tachtsidis. Fuori Barak e Majer
Basta ca nu scioca RISPOLI,,,,,
Ati cacatu lu cazzu!!!