Valutazione sotto la sufficienza per la direzione arbitrale del fischietto di Roma 1. La sua prestazione è stata sottotono per alcune decisioni convulse.
Proteste (non tante in verità) del Lecce per qualche episodio a corollario di una gara infausta dove il Genoa ha trovato lo scatto, forse decisivo, verso la salvezza.
Daniele Doveri, uno degli arbitri di punta del campionato, è però incappato in qualche errore di troppo. Il rigore inizialmente non dato al Lecce, la cui decisione è stata poi corretta da Irrati al VAR, è soltanto la copertina.
RIGORE. L’entrata di Perin sui piedi di Lapadula è netta. L’attaccante del Lecce si libera sì del pallone indirizzandolo verso la porta, ma il portiere genoano frana su di lui. Il fatto che la sfera sia partita conta pochissimo. Ok la correzione di Irrati, ma Saponara si è beccato un cartellino giallo per proteste.
FALLO DI ZAPATA. Un episodio valutato non correttamente è giunto già in avvio. Cristian Zapata al 4′ atterra Babacar con una spinta abbastanza netta, ma Doveri lascia proseguire. Non sarebbe stato fallo da ultimo uomo in quanto il senegalese attaccava da posizione decentrata e non con il pieno possesso del pallone, ma decisamente non è stato un buon inizio.
SAPONARA-BARRECA. Il Lecce recrimina anche per una collisione in area tra il trequartista forlivese e Barreca, subentrato a Sturaro. L’episodio entra in quello spazio cieco dei contatti “al limite”. Non aver dato il penalty non può far gridare allo scandalo, e, di conseguenza, l’intervento non chiamato dal VAR, secondo i protocolli ora vigenti, non è un errore da matita rossa.
PARAGONE. C’è da dire, senza scadere in letture troppo affrettate, che i salentini hanno pagato l’assegnazione di un rigore simile in Lecce-Samp 1-2, quando Paz ha toccato Depaoli prima del Ramirez-bis. Uniformità di giudizio cercasi. Storie così possono far male.