Gli avversari di domani arrivano al match del Via del Mare con una retrocessione virtualmente avvenuta da tempo. Guai però a sottovalutarli, visto il buon bottino di punti nelle ultime gare.
In molti, da ambo le parti, avrebbero sperato che Lecce-Brescia di domani sarebbe stato uno scontro diretto per la salvezza. Magari lo è, ma solo da un punto di vista matematico, visto che per i giallorossi varrà solo per alimentare le speranze flebili di una salvezza non impossibile ma difficile, e per i biancazzurri costituirà il proverbiale canto del cigno. La formazione di Lopez è infatti impegnata, orma da diverse settimane, nella lotta per evitare l’ultimo posto, dal quale è comunque riuscita a distanziarsi di cinque punti grazie a un buon ruolino di marcia.
Non è comunque certamente questo il campionato che Cellino aveva in mente per i suoi. Dopo un torneo cadetto vinto con un margine minimo ma valido sul Lecce, c’erano grandi aspettative sui promettenti giovani di Eugenio Corini. I quali, capitanati da Sandro Tonali, hanno fatto magari il loro, così come gli esordienti Donnarumma e Torregrossa, senza però essere coadiuvati a dovere da chi è arrivato a portare esperienza e qualità.
Aye, Chancellor, Matri ma soprattutto Balotelli, re indiscusso delle delusioni. Forse solo Joronen, tra i nuovi innesti, ha fatto davvero il suo. Il risultato è stato che Corini non è riuscito a strafare, limitandosi ad un buon avvio e a mantenere una dignità che ha permesso al Brescia di mettere in difficoltà quasi ogni avversari. Testa alta non certo come Grosso, la cui parentesi ha avuto sfumature horror. Testa alta invece come Diego Lopez, subentrato al Corini-bis e che ha portato avanti il credo del predecessore: lotta, orgoglio e gioventù. Non a sufficienza da agguantare il Lecce ed il Genoa e lottare fino alla fine (la B è virtuale da settimane), ma comunque in modo adeguato soprattutto in un post-lockdown da 8 punti. Il doppio del Lecce, comprensivi di vittorie con Verona e Spal e pari con Fiorentina e Genoa.
Il Brescia è squadra viva insomma, che sa bene come far male alle dirette concorrenti. Lo sa bene il Lecce dell’andata, asfaltato al Rigamonti. Ecco perché pensare che domani sia tutto facile (benché vincere sia l’unico risultato ammesso ai giallorossi) sarebbe un errore grave. Dal canto suo, Lopez punterà ancora sulla coesione di un collettivo che non si è sciolto. Dalle geometrie da lottatori di Tonali e Bjarnason in mezzo, alla verve di Zmrhal (doppietta domenica) ad un Torregrossa in forma smagliante. Per Mancosu e compagni ci sarà da sudare, come ai tempi della B.
non dare nulla di scontato