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Mancosu dal dischetto: il gol e il clamoroso incrocio da record

Il capitano del Lecce è tornato ieri alla rete da calcio di rigore dopo i due errori consecutivi con Lazio e Genoa. Il tiro vincente, oltre al vitale pari in una gara da dentro o fuori, rappresenta un altro record.

Marco Mancosu sempre più capocannoniere del Lecce 2019/2020. Col pallone, pesante come un macigno, messo in rete al 40′ di Udinese-Lecce, le reti in Serie A sono diventate 14, lo score più alto in carriera per il calciatore. Raggiunto nel primo campionato disputato nell’Università del calcio italiano.

Indipendentemente dal verdetto finale, figlio dei risultati combinati di Lecce-Parma e Genoa-Verona, resterà scolpita nella storia la stagione del capitano giallorosso, simbolo del doppio salto e simbolo del liveranesimo. Mancosu rappresenta il tratto di continuità delle tre stagioni vissute nel Salento da Fabio Liverani. I due, uno dalla panchina, l’altro dal cuore del campo, rappresentano lo spirito con cui questa squadra si è approcciata al proibitivo torneo di A.

Abbiamo spesso fatto notare la caratteristica battagliera del Lecce, tratto nascosto e non messo in vetrina con atteggiamenti in campo sopra le righe. Il Lecce non molla mai e riesce a rialzarsi spesso quando in molti lo danno per spacciato.

Mancosu, alla Dacia Arena ieri sera, ha impersonato questo spirito in tutta la sua prestazione. Pronti-via e gioco propositivo espresso nonostante il grande risultato in ballo. Poi la sofferenza, il gol incassato e un risultato che sembrava un requiem.

Al 40′ le sliding doors che hanno arpionato un’ulteriore speranza salvezza. Vissute dal capitano. Dopo il calcio di rigore decretato da Orsato, Mancosu ha discusso con Barak e Lapadula su chi dovesse battere il penalty. Il verdetto è stato unanime: tocca al capitano. Mentre si attendeva il fischio, infine, il raddoppio del Sassuolo sul Genoa impresso sul tabellone. Questa volta no, non c’era spazio per un rimpianto che avrebbe concluso anzitempo la favola giallorossa.

Mancosu ha battuto Musso con la solita battuta e, oltre che dare il via alla rimonta leccese, ha toccato quota 14 gol in campionato. Un numero mai toccato in carriera, superiore anche al record delle 13 reti l’anno scorso in Serie B. Metamorfosi di un guerriero di centrocampo diventato rigorista (quasi) infallibile e simbolo di una storia calcistica. Storia che attende il finale. E siamo certi che anche quello sarà da raccontare, vada come vada.

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3 anni fa

Si ma se stava fermo di nuovo il portiere…ahi ahi…..

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