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Da Lewandowski delle giovanili polacche a promessa non mantenuta. Stepinski e la fame di rivincita

Ragazzo prodigio di Polonia, a 17 anni era nel mirino di tutta Europea. Attaccante completo, torna in B per la stagione della verità.

Se fossero stati coetanei e, a 17 anni, aveste messo di fianco Mariusz Stepinski e Robert Lewandowski chiedendo ad un polacco su chi avrebbe puntato per il futuro della propria Nazionale, chiunque avrebbe fatto il primo nome. Sì, perché l’ultimo arrivato nell’attacco del Lecce è la più classica delle grandi giovani promesse non mantenute. O mantenute a metà, alla luce di una carriera fatta di altalene, e di consacrazioni solo sfiorate.

Stepinski è nato nel 1995 a Sieradz, a due passi da Lodz, il cuore della Polonia. Muove i primi passi da calciatore nella sua città natale, ma non passa molto tempo prima che venga notato dal Pogon Zdunska Wola e, soprattutto, dal Widzew Lodz, club più importante del voivodato. L’impatto con le fertili giovanili del club biancorosso è devastante, tant’è appena 16enne è già lanciato in prima squadra, a lottare per l’Europa nell’Ekstraklasa.

Subito 8 presenze per prendere confidenza con i big. Poi, nel 2012/13, è definitivamente lanciato tra i protagonisti in maglia Widzew, soprattutto in una seconda parte di campionato in cui, a 17 primavere, è punta centrale di riferimento del suo collettivo. 25 gare e 5 gol realizzati, ma soprattutto la contemporanea esplosione con le giovanili della Polonia. Il suo score tra Under 15, 16 e 17 è spaventoso: 33 gare giocate, 25 reti. Nessuno ha fatto meglio così giovane, nemmeno quel Robert Lewandowski esploso ben più tardi, anagraficamente parlando, rispetto a Stepinski. E proprio nell’ai tempi stella del Borussia Dortmund i polacchi rivedono il giovane, ma già completo e strutturato, centravanti del Widzew.

Nell’estate 2013 lo cerca mezza Europa, ma alla fine prevale il sempre più ambizioso Norimberga, reduce da tre ottime stagioni in Bundesliga tra sesti e decimi posti. L’approccio con un nuovo calcio, sebbene solo poche centinaia di chilometri più a ovest, è tuttavia deludente. Il club bavarese non lo apprezza, tanto da non farlo debuttare nemmeno un minuto in prima squadra. Dopo una stagione al Norimberga II, in terza serie, ecco il ritorno in patria in prestito al titolato Wisla Cracovia. A 19 anni è annata da comprimario, con 2 gol all’attivo.

A Norimberga non credo più in lui, ma ci puntano al Ruch Chorzow, dove spendono 100mila euro (non pochi per un club di media classifica in Ekstraklasa) per riportarlo in patria. Ed i biancoblu arriva l’esplosione definitiva 39 presenze e 18 gol in una stagione e scampoli della successiva, quella del ritorno nel calcio che conta. Il Nantes per averlo in Ligue 1 paga 2 milioni, e con i canarini dell’atlantico fa benissimo da vice del compianto Emiliano Sala. A fine stagione è ottimo settimo posto anche grazie ai 4 centri di Stepinski, su cui punta il Chievo che lo porta in Serie A.

E nel massimo campionato si presenta alla grandissima: a Cagliari gli bastano 9 minuti per bagnare l’esordio con il gol del definitivo 0-2 clivense. All’ombra dell’Arena non segna tantissimo, ma è fondamentale con 5 gol e 22 gare quasi tutte positive per la salvezza del Chievo. Che lo riscatta subito dopo a 2 milioni e mezzo, credendo nella sua consacrazione. Che non arriva, nonostante il gol in più all’attivo. Il club di Campedelli infatti retrocede, non certo a causa del polacco ma di un’importante penalizzazione e di una squadra costruita più in ottica della futura Serie B.

Campionato cadetto che Stepinski conoscerà solo per pochi minuti: una presenza in maglia Chievo, prima della chiamata dell’Hellas Verona che ne fa uno degli acquisti più onerosi della sua storia. Cinque milioni e mezzo, ma è tra i meno in palla della macchina perfetta di Juric, che lo rende terza scelta nel ruolo di punta dietro a Di Carmine e Pazzini. Dando il nulla osta per la cessione del classe ’95 al Lecce. Ora per Mariusz un’occasione da non sprecare per non rimanere un eterno incompiuto.

Le caratteristiche per essere devastante in B le ha tutte: lottatore ma anche tecnico, rapido e forte nel gioco aereo. Nella sua carriera si è equamente diviso tra fulcro dell’attacco in posizione centrale o in coppia con attaccanti di ogni categoria e caratteristica. Insomma, tatticamente ha tutto per essere utile a Corini. E, stavolta, dovrà metterci il suo per guadagnarsi la scena assoluta del palco giallorosso.

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3 anni fa

Speriamo che non faccia lo stesso percorso di babacar tutto fumo e niente arrosto

Gianni
Gianni
3 anni fa

Elegante, tecnico e forte fisicamente, se acquista fiducia triplicherà il suo valore. Forza Mariusz⚽

Andrea
Andrea
3 anni fa

Cerchiamo di avere fiducia in questo progetto, nel l’operato di Pantaleo Corvino certamente l’acquisto per eccellenza di questa società che in poco tempo ha riportato il Salento nei piani alti del calcio. Forza giallorossi. ?❤️

fede
fede
3 anni fa

sembra la storia del mitico Imbula Giannelli

VZ
VZ
3 anni fa

Vedremo

pierluigi imperato
pierluigi imperato
3 anni fa

Praticamente un remake di Babacar

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