L’attaccante giallorosso parla a La Gazzetta dello Sport (intervista di Giuseppe Calvi) della sua nuova esperienza nel Lecce.
GOL RITROVATO. «Mi mancava tanto il gol. Dopo aver sprecato una grande occasione a Cosenza ho pensato all’incubo vissuto lo scorso campionato in A con il Verona. Solo a dicembre, quasi alla fine del girone d’andata, firmi la prima rete, proprio contro il Torino. Stavolta sono stato più veloce…».
QUANDO L’ULTIMA DOPPIETTA? «Cinque anni fa, nel Ruch Chorzow: stagione 2015-16, segnai 15 gol, nel massimo torneo polacco. Magari riuscirò a superare quel mio record, aiutando il Lecce a ritornare in A».
LEI E’ SCESO IN B. «Nella vita bisogna assumersi qualche rischio: ho scelto il Lecce per dimostrare le mie qualità. Dal Chievo ero passato alla squadra di Juric, che mi ha aiutato a crescere, anche se speravo di giocare di più. Corini è un trascinatore, con le sue grida è come se fosse con noi in campo».
DA VERONA A LECCE. «Tre anni bellissimi, amo Verona; con la mia fidanzata Karolina compreremo casa lì, in zona lago. Lecce, però, è una città stupenda e a pochi chilometri c’è un mare meraviglioso: ho visitato Otranto. La gente è ospitale, simpatica, aperta al dialogo. Non mi sembra vero che a novembre, con un caldo inaspettato, andiamo in giro ancora in bermuda. In questa zona, avrò modo di scoprire i migliori ristoranti; sono appassionato di gastronomia».
UN PASSATO IN GERMANIA E FRANCIA. «A18 anni non potevo sperare di trovare posto nella Bundesliga, quella stagione mi è servita tantissimo. Nel Nantes ho disputato 25 incontri, con 7 reti. Poi è arrivato Ranieri e mi ha spiegato che con lui non avrei avuto spazio. Onesto, lo ringrazierò per sempre».
A LECCE ATTACCO SUPER. «Inutile fare paragoni. Ma Mancosu è di un’altra categoria. Che qualità! Marco mi sorprende sempre più».
SOGNA ANCORA LA NAZIONALE? «Davanti a me ci sono Lewandowski, Milik e Piatek. Devo fare bene nel Lecce, poi si vedrà. Il mio idolo resta Drogba. Ma ammiro Lewandowski, in nazionale poche volte ho giocato con lui. In area è una sentenza!».
ZIBI’ BONIEK, PRESIDENTE FEDERALE. «Quando sono arrivato in Italia l’ho chiamato. Nel Lecce, che lui ha allenato, seguirà me e Listkowski. Sono cresciuto nel Widzew Lodz, li Boniek è un mito. E in Francia, durante il ritiro degli Europei, il presidente federale mi ha insegnato a giocare a golf. Un bel ricordo».
Ci porterà in A dritto dritto
Ricordati quando arrivi a Lecce piangi due volte “quando arrivi e quando tannu futtuta mughereta”??? perché il Salento è sempre il Salento…
Poche chiacchiere e pensa a fare il tuo
Con la differenza che con una casa al lago te ne compri due al mare qui..????