L’allenatore giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) del Lecce e del bilancio di queste prime 17 giornate di campionato.
IL LECCE HA LE CARTE IN REGOLA PER LOTTARE PER LA A? «Abbiamo sempre detto di volere disputare un campionato da protagonisti e siamo convinti di poterlo fare. Non partecipo, però, al giochetto di chi indica altri come favoriti per cercare di scaricare il peso della responsabilità, allontanandolo dalla propria formazione. Andremo avanti gara dopo gara, come abbiamo sempre fatto sino ad oggi, per la nostra strada».
TROPPI GOL SUBITI. «Non è una questione di reparti. Si attacca in 11 e si difende in 11. Vogliamo proporre un gioco offensivo e per questo è fatale concedere qualcosa. Al contempo, è senz’altro possibile trovare un equilibrio tra le due fasi e per riuscirci dovremo dimostrare in ogni gara la stessa voglia, la medesima volontà, un analogo spirito di sacrificio, sia quando spingiamo alla ricerca della rete che quando ripieghiamo per evitare di incassarla. Abbiamo avuto quattro mesi per conoscerci bene. Ora bisogna migliorare. Sappiamo di doverlo e di poterlo fare».
CHE VOTO DAREBBE AL LECCE? COME VALUTA LA SUA ESPERIENZA NEL SALENTO? «Sul piano personale ho trovato esattamente ciò che mi aspettavo dopo avere parlato con i vertici del club, ovvero una società che mi sostiene e mi supporta e che voglio ripagare con il massimo impegno, finalizzato al raggiungimento dei risultati. Circa il cammino fatto sin qui, non spetta a me dare voti, ma sappiamo di avere lasciato per strada qualcosa. Conseguentemente, la nostra classifica non è quella che avremmo sperato di avere a questo punto del campionato. Siamo però convinti che abbiamo le carte in regola per migliorarla nella restante parte dell’annata agonistica ed è a questo che ambiamo».
COSA SI ASPETTA DAL MERCATO? «C’è la volontà di migliorare l’organico con i giusti innesti. L’obiettivo è quello di fare restare in rosa e di inserire calciatori funzionali al progetto e che, al contempo, siano assolutamente motivati e convinti di farne parte».
Qui la seconda parte dell’intervista.
Qualcosa si ma non quanto fin’ora se vuoi essere protagonista
È vero che ha voluto lui Kurraska?
Bravo…continua così allora