Calcio Lecce
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Baroni, girovago delle panchine tra successi e delusioni. A Lecce prova d’appello

Il tecnico fiorentino arriva a Lecce dopo il rilancio avuto con la Reggina, portata in salvo da una situazione pericolante con compattezza e quadratura giusta.

Marco Baroni è ufficialmente il successore di Eugenio Corini. La nomina dell’ex difensore giallorosso sarà orientata alla costruzione di una squadra più equilibrata rispetto all’identità spiccatamente offensiva che ha caratterizzato le ultime stagioni, dalla doppia promozione di Liverani, soprattutto quella dalla B alla A, prima del passaggio di consegne forzato con il bresciano. Dopo l’estromissione dai playoff per mano del Venezia, Pantaleo Corvino ha deciso di offrire la panchina del Lecce a Baroni, forte dell’equilibrio che, probabilmente, si cercherà di assicurare alla formazione.

GLI INIZI IN C/2. La carriera da allenatore di Marco Baroni comincia nel 2000/2001, in Serie C/2 con la Rondinella Impruneta (in porta l’ex Lecce Ciucci), ultima squadra con cui il difensore centrale aveva calcato i campi sino alla stagione precedente. La prima voce del curriculum alla voce “esperienza in panchina” fu l’ottavo posto nel Girone B della C/2 con una rosa che tra le proprie fila poteva contare su un giovanissimo Barzagli, stopper anch’egli, più Tavano e Mastronunzio in avanti. L’anno dopo, trasferimento di pochi chilometri, sempre in Toscana, al Montevarchi, dove però arrivò l’esonero a dicembre. Da qui, Baroni decise di proseguire il suo percorso formativo affiancandosi ad Alberto Malesani, di cui fu il vice per una stagione all’Hellas Verona. Nel 2003/2004, Baroni torna a fare il primo allenatore alla Carrarese, piazza in cui non riuscì a terminare il torneo: ad Aprile, con i giallazzurri ultimi, fu chiamato al suo posto Gobbo. Dopo un anno sabbatico, la Sudtirol, sempre in C/2, offrì a Baroni la possibilità di ritornare sui binari giusti: il toscano sfruttò l’occasione e i tifosi altoatesini lo ricorderanno per un quinto posto con tanto di accesso ai playoff dove però il disco rosso arrivò dal doppio confronto con l’Ivrea, poi promosso in C/1. Baroni non rimarrà però a Bolzano. Nel dicembre del 2006, l’allenatore subentra a Francesco Monaco all’Ancona ma dopo 10 gare con ben 7 sconfitte, i dorici consegnato il benservito a Baroni per richiamare Monaco.

SERIE A ALL’IMPROVVISO. Dopo il flop anconetano, Baroni s’accasa alle giovanili del Siena, dove guida la formazione Primavera. Il suo operato resterà nella storia della città del Palio, portata per la prima volta fino alla finale scudetto nel 2008/2009, persa con il Palermo. Il gol di Abel Hernandez castigherà l’ennesima squadra quadrata disegnata da Baroni: di quella rosa faranno però una carriera di tutto rispetto solo il metronomo Buchel (ora all’Ascoli), Giannetti (Pescara) e il portiere bulgaro Ivanov (B e C prima di tornare al Levski Sofia). Gli ottimi risultati con i giovani convincono il Siena a proiettare Baroni sulla prestigiosissima ribalta della Serie A. Nell’anno della retrocessione (19°), il neotecnico del Lecce subentrò a Giampaolo all’undicesima giornata. L’1 novembre del 2009, Baroni esordisce da tecnico di Serie A pareggiando 1-1 con la Lazio (vantaggio biancoceleste di Mauri pareggiato da Maccarone) ma poi due sconfitte con Genoa e Atalanta gli costano un prematuro esonero. Al suo posto giungerà l’ex maestro Malesani.

SODDISFAZIONI IN B. Nell’estate del 2010 la Cremonese gli offre una possibilità in C/1, ma l’ambizioso presidente Arvedi non vedrà raggiunti i suoi sogni promozione e Baroni, dopo 12 partite e un filotto di quattro esibizioni senza vincere, lasciò spazio ad Acori. Con la formazione grigiorossa, oltre al salentino ed ex Lecce Sales, Baroni incontrò Massimo Coda, verosimilmente un potenziale punto di forza del Lecce che verrà. Nel 2011/2012, Baroni torna ad allevare talenti, ma stavolta la panchina è importante: con la Juventus Primavera, però, non riesce il cammino vincente centrato al Siena. Per due annate successive, l’eliminazione è ai quarti: prima il Milan e poi il Chievo eliminano i giovani della Vecchia Signora. I ragazzi di grido avuti? Spinazzola, Mattiello, Rugani, Bouy (ora al Leeds), Liviero (passato da Lecce), Audero e Lanini. Nel 2013/2014, c’è il trampolino per la Serie B. La Virtus Lanciano, neopromossa, sceglie Baroni per la sostituzione di Gautieri. Il tecnico si affidò al gruppo consolidato dei frentani e, da una salvezza richiesta, arrivò a sfiorare i playoff con una compagine ben assortita, non spettacolare ma compatta centrando il miglior piazzamento della storia rossonera. Baroni chiese di rimanere alla Virtus alzando l’asticella, ma dalla società arrivo risposta negativa. Da qui nacque il divorzio e, a sfruttare la situazione, fu il vicino Pescara. All’Adriatico, con le conoscenze giallorosse Venuti, Memushaj e Sowe, Baroni dimostrò di starci dentro in Serie B e alla fine fu 7° posto.

ASCESA. Nel 2015/2016, l’asticella si alzò ma ancora una volta in una piazza diversa. A Novara, Baroni centrò la miglior media punti (1.55) della sua carriera spinto dalle reti di Gonzalez, Evacuo, Galabinov e soprattutto dalla tenuta difensiva: i piemontesi, con 35 reti, furono la difesa meno battuta del campionato. Ancora una volta cambio di rotta, questa volta con ritorno al Sud. Il Benevento nominò Baroni per il primo, storico, campionato di B e la storia divenne epica. Dopo il quarto posto nella regular season, gli Stregoni (con elementi importanti in Falco, Walter Lopez e Lucioni) centrarono la prima storica Serie A superando in finale il Carpi. Le armi? Ancora una volta l’equlibrio. Il ritorno in A è però amaro per Baroni: dopo 9 sconfitte consecutive, il presidente Vigorito, con il Benevento ancora a 0 punti, decide per il cambio di rotta per far posto al rampante De Zerbi.

ULTIME ESPERIENZE. Nel 2018/2019 Baroni ritroverà la Serie A grazie al Frosinone, ma nelle vesti del subentrante. Dopo l’iniziale idea di approcciarsi con fare propositivo al massimo campionato formulata da Moreno Longo, i ciociari cercarono di imboccare la via per la salvezza con la solidità del 3-5-2, con interprete anche Luca Paganini, ideato da Baroni per il suo terzo capitolo nella massima serie. L’epilogo non sarà quello sperato, il Frosinone retrocederà in B dopo il penultimo posto, ma, a differenza delle altre esperienze, Baroni conquisterà la prima vittoria in A. Il 27 gennaio 2019, il Frosinone batté a domicilio per 4-0 (doppietta di Ciano e gol di Pinamonti e Ghiglione), causando l’esonero di Filippo Inzaghi. In B, la società laziale cambia rotta e Baroni restò in attesa. Alla dodicesima giornata della Serie B 2019/2020, la Cremonese lo richiamò per un ritorno di fiamma al posto di Rastelli. I grigiorossi però non ottennero la svolta tanto attesa, ancora una volta in previsione di un assalto playoff, e Baroni colse soltanto 14 punti in 12 gare, un quantitativo che non bastò ad evitare il rientro di Rastelli.

OK REGGINA. Un’altra società inizialmente ambiziosa e poi ingolfatasi nelle difficoltà della Serie B si avvalse della professionalità di Marco Baroni per cambiare volto al proprio campionato. La Reggina, neopromossa, sollevò dalla panchina Mimmo Toscano dopo 12 partite e la permanenza in zona playout. Gli amaranto, dopo un periodo di assestamento, ritrovarono verve e con un girone di ritorno con 3 soli match persi scalarono la graduatoria finanche a sognare un aggancio playoff, fallito proprio a seguito del pareggio 2-2 del Via del Mare alla penultima di regular season. Gallo e Taibi avrebbero voluto fortemente creare un progetto attorno alla conferma di Baroni, ma l’idea di inseguire la Serie A ancora una volta, con una delle maglie vestite da calciatore, è stata più forte. Il girovago della panchina passerà l’ennesima estate a programmare la prossima campagna. I tifosi del Lecce si augurano sia vincente.

Subscribe
Notificami
guest

5 Commenti
più nuovi
più vecchi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
Massimo
Massimo
2 anni fa

BARONI VA BENE. METTEVI IN TESTA CHE SONO I GIOCATORI CHE DECIDONO LE SORTI DI UNA STAGIONE. NON A CASO I GRANDI ALLENATORI VOGLIONO GRANDI GIOCATORI. QUINDI TUTTO DIPENDERÀ DALLA CAMPAGNA ACQUISTI CHE FARÀ LA SOCIETÀ. IL PILOTA SENZA UNA GRANDE MACCHINA NON VINCERÀ MAI !!! FORZA LECCE NEL CUORE

Pippo
Pippo
2 anni fa

Ma dove l’avete preso questo..?? Un sacco di esoneri ma a questi signori come fanno a regalare il patentino di allenatori… Quasi mi scrivo ankio… Andiamo in c…

RDN
RDN
2 anni fa
Reply to  Pippo

Dai fallo vediamo quanto sei capace..stai sereno …non importa la categoria!!!

Vito
Vito
2 anni fa

Serviva una persona che ripartisse dalla fase difensiva, ormai inesistente da 3 anni e i campionati italiani di qualsiasi livello si vincono prendendo meno reti. Sicuramente in questa ottica la scelta della società è lungimirante. In bocca al lupo mister.

Ernesto
Ernesto
2 anni fa
Reply to  Vito

Provare per credere

Articoli correlati

Sei gare ancora da disputare e tutto aperto per conoscere i nomi di chi potrà...
nicola sansone
Il 32enne, firmatario del gol-vittoria contro l’Empoli, ritorna nello stadio dove ha disputato due stagioni...
Il 16 aprile 2023, il Lecce di Baroni totalizzò 30 tiri, ma ciò non bastò...

Dal Network

Altre notizie

Calcio Lecce