Le statistiche della gara vinta contro i veneti consegnano una partita attenta da parte dei giallorossi, che hanno sfruttato le uniche due occasioni più nitide.
Il Lecce crea il giusto e coglie il bottino massimo sfatando il tabù dello stadio Tombolato. Come accaduto a Crotone, la rete alla prima palla-gol utile ha incanalato l’assetto tattico e il modo di giocare in binari favorevoli per la formazione giallorossa. L’obiettivo era gestire l’intensità del Citta per poi accelerare nei momenti finali dove, fisiologicamente, la squadra di Gorini è stata un po’ più appannata. Il possesso palla è stato pressoché equivalente (52% Lecce, 48% Cittadella).
La pericolosità offensiva, tarata come sempre con l’indice degli expected goals, è stata leggermente sotto la media: 1.28, un punteggio quasi equivalente agli 1.26 di Crotone dove in effetti il Lecce è stato cinico. Nei 10 tiri (4 in porta), la quasi totalità del coefficiente è data dai gol di Coda (0.62) e Di Mariano (0.29). La terza occasione più pericolosa secondo i numeri è stata il colpo di testa non sfruttato al 16′ da Bjarnason, che si è trovato quasi inaspettatamente il pallone sul capo su punizione di Di Mariano. I padroni di casa hanno avuto la stessa pericolosità (1.27 di pericolosità) diluita però su 12 tiri di cui 4 in porta.
Tra i dati meritevoli di nota c’è la poca efficienza degli attacchi di posizione conclusi con un tiro. Solo il 12.9 (4 su 31) delle manovre del Lecce si è concluso con un tiro verso la porta di Kastrati. In termini percentuali, è il dato più basso del campionato. Al contrario, 39 manovre del Cittadella hanno generato 9 tiri. Un altro “record” negativo è la precisione sui passaggi: “solo” il 72% sono andati a buon fine.
Difensivamente, invece spicca un boom di palloni intercettati da parte dei calciatori del Lecce: 60 contro i 49 di Crotone-Lecce. Cosa ci potrebbe dire questo numero? Il gioco difensivo, al netto di qualche errore individuale, sta acquisendo ancor più organicità.
Record in fase difensiva, ma c’è ancora chi dà contro i nostri difensori. Sono quasi tutti psicopatici e troll.
Bravo Gabriele, bisogna passare questi dati ad Alessio per correggere le pagelle… In positivo…
Buon lavoro in fase difensiva is not buon lavoro di questo o quel difensore. Se Hjulmand intercetta 45 palloni a partita (esempio) ciò non dà valore a chi fa un errore più indietro. Ripeto, chiunque esso sia
Ok ma dimmi: è un caso che l’unico 5 a Lucioni sia stato il tuo mentre tutti gli osservatori esterni abbiano dato da 6 a 6,5?
Dico di più solitamente le squadre che intercettano di più sono tra le ultime in classifica. SI intercetta molto perchè l’altra squadra sviluppa molto.