Nella passata stagione fu tra i centrocampisti con più centri all’attivo. Quest’anno più continuità di prestazioni, ora anche i gol.
Al momento del suo arrivo in giallorosso, i tifosi del Lecce erano entusiasti. Via un bomber come Mancosu, dentro un altro attaccante (nei numeri) prestato a centrocampo come Mario Gargiulo. Il napoletano di Cittadella, però, nelle prime dieci circa uscite con la nuova maglia non si era mostrato esattamente come ci si aspettava: utilissimo tatticamente, gran continuità di prestazione in termini soprattutto di impegno e tenacia ma zero in zona gol. A dir la verità c’era, eccome, chi faceva gol anche per lui e ora, nel momento del bisogno, è giunto il momento di mettersi in proprio.
Dopo aver sfiorato quasi un gol a partita nelle uscite precedenti, a partire dall’esordio beneventano, Gargiulo si è finalmente sbloccato con la SPAL. A Ferrara un tap-in “alla Coda”, tocco facile facile uomo giusto al momento giusto-style. Poi l’immediato bis con la Reggina, ancora a porta vuota ma in modo più dinamico, coordinato e tatticamente impeccabile. Un centro importantissimo che fa capire quanto il Lecce abbia nelle proprie fila un potenziale bomber, i cui inserimenti possono fare la differenza su difese avversarie intente ad attenzionare il fulcro Coda o i funamboli sulle ali.
E’ solo l’inizio, si spera. Al di là dei numeri, difatti, Maro Gargiulo rappresenta un’arma fondamentale per il gioco di Baroni, che ha la fantasia decentrata e che, al contrario, necessita di continua benzina per il fuoco della manovra offensiva giallorossa dai centrocampisti. L’aiuto al polpo Hjulmand non deve mai mancare, ovvio, ma intanto esser tornato sui propri livelli realizzativi vale, di fatto, la vetta momentanea.
Gargiulo sempre meglio, bravo ragazzo
Una disamina esemplare per descrivere un giocatore che, a parer mio, sta facendo meglio che a Cittadella dove segnava e poco più
Caparbietà e carattere