I neopromossi giallorossi sono in piena corsa salvezza (ad oggi eviterebbero anche i playout) nonostante i tanti infortuni.

Con l’1-1 ottenuto stamani sul campo del quotato Torino si è concluso il girone d’andata dei Lecce nel campionato di Primavera 1. Un giro di boa che consente di tracciare il mini bilancio di un cammino che vede i salentini tornare ai massimi livelli del calcio giovanile dopo quasi un decennio. E gli obiettivi di inizio stagione sono tutti lì, alla portata.

Innanzitutto l’obiettivo-crescita. La formazione di Grieco, zeppa di elementi al primo (o secondo) approccio con il calcio italiano nonché con tanti 2004 utilizzati (oggi a Biella in campo Daka, Vulturar, Pascalau e Carrozzo, ma non sono stati gli unici) ha espresso un gran bel calcio, raccogliendo certamente meno del seminato. Lo ha ribadito lo stesso Alberto De Rossi qualche giorno fa, quando la sua Roma super-capolista ha incontrato i salentini con il giusto rispetto ed un pizzico di timore, riscontrato poi sul campo dal 2-2 finale.

Qualche cartellino rosso di troppo ed in particolare i tantissimi infortuni anche gravi hanno messo i bastoni tra le ruote di un collettivo che non si è perso d’animo, rispondendo a testa alta ai momenti di difficoltà. Strappando anche risultati prestigiosi, come il successo sull’Inter o i pareggi sui campi delle prime della classe Roma e Cagliari. I numeri, appunto, confermano quanto di buono la Primavera sta facendo.

Solo romanisti e cagliaritani hanno perso meno del Lecce, che è uscito con zero punti soltanto in cinque occasioni e spesso lo ha fatto perdendo incontri stregati o quasi come quelli con Genoa, Milan, Napoli e Samp. Partite equilibrato in cui Vulturar e compagni hanno sempre creato molto più dell’avversario, mancando semmai sottoporta. E’ lì che il Lecce può migliorare. Sfruttando meglio le occasioni nel girone di ritorno, infatti, quella salvezza che oggi sarebbe matematica potrebbe diventare quasi una formalità. E un aiuto importante può arrivare dagli ultimi innesti di mercato.