I dati della gara pareggiata al Moccagatta segnano la poca pericolosità offensiva nonostante il rimpianto finale seguito alla parata di Pisseri sul tiro di Coda che poteva valere il 2-1.
La nebbia del basso Piemonte ha ingrigito la vivacità del Lecce. Il gol di Coda, rete da vero centravanti, ha limitato i danni di una gara che stava prendendo la piega peggiore. I padroni di casa, tignosi in mediana e arcigni in difesa, hanno beneficiato al meglio della lettura difensiva errata dei salentini in occasione del gol di Di Gennaro. In verità, passando in rassegna i dati sulle occasioni da rete, l’Alessandria è stata più pericolosa del Lecce.
I Grigi hanno prodotto un indice di expected goals pari a 1.35: un risultato di tutto rispetto per una squadra in lotta per non retrocedere che ospitava una delle big del campionato. Il dato offensivo del Lecce, dall’altra parte, è il record negativo stagionale. Coda, con la rete “quotata” 0.12, ha tirato al massimo una gara dalla poca prolificità. L’indice xG totale del Lecce si è fermato solo a 0.65, peggio anche di Cremonese-Lecce 3-0 del debutto (0.89) e di Lecce-Perugia 0-0 (0.71). La statistica porterebbe i più a pensare che Baroni abbia sofferto l’assenza per squalifica di Strefezza, ispiratore di numerosissime palle-gol giallorosse. Fatta eccezione per la gara di Coppa Italia a Roma, il Lecce non scendeva sotto l’1.00 di expected goals da Frosinone-Lecce 0-0 (0.87).
L’Inter ha perso in champion con un indice xg sopra 2. Puoi fare anche solo una rete per vincere, ma devi non buscarne nessuna