
Le traverse di Strefezza e Lucioni pesano sul risultato di ieri tanto quanto la brutta prova di squadra.
Premessa: il palo è un tiro sfortunato, ma anche impreciso. Questo non è dunque un articolo di lamentela nei confronti di una malasorte che non possiamo dire si sia accanita contro una stagione del Lecce che, ad oggi, resta nettamente positiva con i salentini in piena zona promozione ed a -1 dalla vetta. Il numero di legni colpiti, ben 14 in 25 gare, è tuttavia un dato statistico che merita di essere evidenziato.
Anche perché proprio ieri, nel corso dell’1-2 con il Cittadella, i legni colpiti da Strefezza (soprattutto) e Lucioni hanno avuto un ruolo di rilievo per l’andamento di una gara brutta, ma anche sfortunata visto che i centimetri hanno avuto un ruolo così decisivo. Ed il Lecce quest’anno ci è abituato, dato che siamo già a 14, per fortuna non tutti incidenti in negativo sul punteggio finale. Tra tutti spiccano certamente il palo di Strefezza nello 0-0 di Benevento, la traversa sempre del brasiliano a Brescia e, forse più di tutti, il legno dal dischetto di Coda a Como in un match che sarebbe potuto valere il +3 dei suoi. Inutile imprecare o rammaricarsi se non nelle ore immediatamente successive alla partita. Ora c’è da tornare a guardare al campo, dove reagendo nel modo giusto non c’è legno che possa fermare una squadra che ha dimostrato di poterci stare lì su.
