L’Atalanta ha superato il Bologna nel posticipo domenicale di Serie A grazie a Moustapha Cissé, guineano classe 2003 arrivato in Italia da pochi mesi alla ricerca di una vita migliore e passato dal Salento.
Una serata indimenticabile per Moustapha Cissé in una vita che corre velocissima. Il 18enne è uno dei simboli di come lo sport può essere simbolo di rinascita lontano dalle sofferenze. Cissé, richiedente asilo dopo aver perso il padre, è arrivato in Italia pochi anni fa e la sua vita calcistica è iniziata nel Salento. L’ASD Rinascita Refugees, squadra di Seconda Categoria che ha l’obiettivo di accogliere e integrare ragazzi richiedenti asilo, ha accolto Cissé nel 2019 dopo il suo arrivo da Conakry, la capitale della Guinea. Dai gol segnati nei tornei sparsi per il Salento (Cissé non poteva essere tesserato per gare ufficiali) a uno dei settori giovanili più ambiti d’Italia il passo è stato breve. L’Atalanta, tramite i suoi osservatori, ha seguito Moustapha e lo ha tesserato, facendolo esordire nella Primavera nello scorso febbraio. Tre partite giocate, due reti e altri occhi addosso.
La scalata è proseguita poi con la convocazione di Gasperini per la parita con il Genoa, dove è stato in panchina. Stasera, contro il Bologna, arriva la chance in A. Entrato al 65′ al posto di Muriel, Cissé ha firmato il successo atalantino, vitale per la ripresa della corsa alla Champions, con il tiro vincente su assist di Pasalic. Dalle nostre parti, sarà una serata di brindisi anche per il progetto nobile messo in piedi dal mediatore linguistico senegalese Niang Baye Hassane.
Possibile che nessuno lo abbia segnalato al corvo? Svegliaaaaaaaa!!!!
I nostri osservatori erano invece in Finlandia e Groenlandia a cercare tra gli iceberg soggetti dai cognomi indecenti, noti esperti mondiali di calcio.
Tranquillo che ti ritrovi Hjulmand pilastro irremovibile in una delle tue strisciate l’anno prossimo