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Dal super Lecce alle delusioni Parma e Crotone. Pisa mancato sul più bello: il pagellone della Serie B 21/22

Anche per la Cremonese una promozione meritata, Monza premiato dai nomi e da una chiusura super. Umbre da applausi, Pordenone mai in corsa: i nostri voti.

LECCE 9 – Non è stato un dominio assoluto alla Benevento di Inzaghi, non è stata nemmeno una supremazia costante stile Empoli di Dionisi, entrambe impossibili alla luce di una concorrenza ed un livellamento mai visti prima. Ed è proprio questo che dà valore al torneo di un Lecce capace di superare come meglio non poteva i due o tre momenti di difficoltà incontrati ed uscire sempre vincitore dai momenti clou. La rosa giovane e meno costosa tra le big, la costanza del gioco, la miglior difesa ed il capocannoniere innalzano il prestigio del gran campionato disputato

CREMONESE 8,5 – A differenza del Lecce, i grigiorossi non erano nella top 5 delle principali indiziate alla vigilia. Alla luce dei nomi in rosa è azzardato chiamare la Cremo sorpresa, fatto sta che ha sovvertito i pronostici stabilendosi con costanza nei primi posti e meritando la promozione nonostante qualche brivido finale. Nella voglia di emergere dei giovani (anche se quasi solo prestiti) e di Pecchia le vere forze

MONZA 7,5 – Mettendo in conto (letteralmente) le spese dare di più è difficile, non solo perché questa promozione è stata strappata per i capelli ma soprattutto perché, appunto, è giunta con budget da Europa League piena. Un salto che poteva arrivare prima, gettato al vento all’ultima giornata dopo una rimonta straordinaria. Il poker di successi con due big come Pisa e Brescia, però, rende merito ad un collettivo di ottimi giocatori diventati finalmente squadra

PISA 7,5 – Non che il Monza abbia rubato nulla (il campo ha parlato), ma c’è da dire che il Pisa questa promozione l’avrebbe meritata. Per la passione mostrata dalla gente e per essere stata, assieme a Lecce e Cremonese, la più presente nei primi due posti dall’inizio alla (quasi) fine del campionato. La partenza a razzo e qualche errore di valutazione sono stati pagati in un finale da gambero, condito da un po’ troppi errori ed una solidità dimenticata nella finale playoff

ASCOLI 7,5 – La meno accreditata tra quelle che hanno battagliato fino alla fine ottenendo un sesto quinto posto è arrivata alla fine a soli 4 punti dalla A diretta, venendo eliminata immeritatamente dal Benevento ai playoff. I bianconeri sono partiti bene finendo alla grandissima, mancando davvero solo a metà cammino e dimostrando una lieve inferiorità tecnica negli scontri diretti con le big. Osando un po’ di più quando c’era da accelerare Sottil avrebbe anche potuto lottare per la vetta

PERUGIA 7 – Il coraggio di giocarsela con le grandi pur da neopromossa non è mancato alla squadra di Alvini, numeri offensivi da zona playout ma appena un gol subito in più rispetto al Lecce. Gli umbri hanno strappato applausi per tenacia e compattezza, non allontanandosi mai dagli spareggi per la A fino a conquistarli a discapito del più attrezzato Frosinone con tanto di sgambetto al Monza. Basi sorprendenti e solidissime in ottica prossima stagione

BRESCIA 7 – A lungo apparse come la spalla del Pisa nel tentativo di fuga verso la A di tardo autunno, le Rondinelle hanno pagato più che altro le (inutili) polemiche della proprietà contro un tecnico che stava facendo benissimo. Inzaghi non ha certo incontrato più difficoltà dei suoi diretti concorrenti, eppure si è trovato esonerato un paio di volte resistendo il possibile forte di un collettivo attrezzato per la promozione e che aveva preso il binario giusto. Le altalene extra campo si sono tradotte in un saliscendi finale, con Corini che ci ha provato mancando la A per tre punti e per due rimonte subite dal Monza ai playoff

TERNANA 6,5 – A Lucarelli, nell’anno del ritorno in B, è mancata solo la qualificazione playoff. Difficile chiedere di più alle Fere, che hanno divertito gli appassionati a suon di gol e bel gioco pur palesando limiti difensivi importantissimi soprattutto nei singoli. Anche qui le fondamenta per andare incontro alle ambizioni del patron Bandecchi sono state gettate

COMO 6,5 – Meno accreditati rispetto alle due umbre nonostante la ricchissima proprietà, i lariani sono andati oltre le previsioni rosa alla mano. Certo, l’asticella del tredicesimo posto non è praticamente mai stata alzata, ma tutti i tifosi avrebbero firmato per una salvezza tanto tranquilla. Apprezzabile il lavoro di Gattuso pur senza gli exploit (derby di ritorno col Monza a parte) fatti vedere dalle altre sorprese del campionato

CITTADELLA 6,5 – L’ennesima impresa dal sapore di lotta per la Serie A stavolta non è riuscita, ma ciò non può certo trarre inganno circa la più che positiva stagione dei granata. L’addio di Venturato, quello di capitan Iori e di più di un big, uniti alla scotta della seconda promozione mancata di poco di tre anni potevano costare caro, invece il Citta non si è mai neppure avvicinato alla zona che scotta. Un buon esordio da primo allenatore per Gorini, che dopo un’annata di assestamento, priva di particolari sussulti, potrà provare a ripetere quanto fatto dai suoi maestri

COSENZA 6 – Sufficienza pienissima per un’annata difficile, ricca di colpi di scena e alla fine condotta per una salvezza arrivata di rimonta. E che rimonta, considerato che dopo la penultima giornata i Lupi della Sila si trovavano in zona retrocessione diretta così come la C sembrava ad un passo dopo il ko di Vicenza allo spareggio. Poi la passione del pubblico, i gol di Larrivey e la grinta di Bisoli hanno preso per i capelli una squadra che è comunque riuscita a mettersi alle spalle un paio di compagini più attrezzate

BENEVENTO 6 – Non finisce per un soffio dietro la lavagna il Benevento che, tutto sommato, ha condotto una stagione più che dignitosa se paragonata a quella delle altre due retrocesse. E’ vero, dai sanniti era lecito attendersi molto più per potenzialità, ma la qualità avversaria ha livellato il tutto e, proprio sul più bello (clamoroso il ko nel recupero di Cosenza), Caserta ha mancato dapprima l’aggancio alla zona promozione diretta e poi l’assalto alla finale playoff. Questo nonostante il miglior attacco e la sensazione, per un terzo di cammino, di essere tra le due più forti pur senza mai riuscire ad agguantare la vetta

REGGINA 5,5 – Non che fosse tra le pretendenti al trono, ma di certo era lecito attendersi qualcosa in più. C’era grande curiosità attorno agli amaranto, sia per il buon mercato condotto che per qualche proclamo, invece la parte destra della classifica è stato l’habitat costante soprattutto quando si è iniziato a fare sul serio. Alla fine dei giochi, comunque, viste le difficoltà societarie la salvezza ottenuta senza patemi è tutt’altro che da buttare

FROSINONE 5,5 – Assieme al Parma, è stata l’unica squadra tra quelle che più si sono mosse in estate a non arrivare tra le prime otto. Il finale dei laziali è stato un incubo, mancando l’obiettivo minimo dei playoff dopo un buon torneo in cui quella zona è stata costantemente occupata. La compattezza di una squadra che ha a lungo illuso si è sciolta sul più bello nonostante la sorpresa Gatti e complice l’infortunio all’altro trascinato Charpentier

ALESSANDRIA 5,5 – Un discreto cammino dal finale amaro per l’unica retrocessa tra le neopromosse dalla Serie C. I grigi non hanno festeggiato al meglio l’agognato ed atteso ritorno tra i cadetti, con la beffa finale giunta nello scontro diretto casalingo con il Vicenza in cui è stato sprecato un campionato non da incorniciare ma comunque in linea con le aspettative e condito da diversi sgambetti alle big. Probabilmente Longo meritava di più, di certo sul più bello bisognava farsi trovare più pronti

SPAL 5 – Seconda stagione di fila per gli estensi che stavolta magari si presentavano al via non da favoriti, ma nemmeno ci si poteva immaginare flirtassero così a lungo con la zona pericolosa. Il buon impatto dei nuovi Mancosu e Colombo non è bastato ad impattare con le troppe mancanze, soprattutto dalla cintola in giù. Il progetto del bel gioco tentato con Clotet è fallito (o forse è mancato il coraggio sul più bello), poi Venturato ha evitato il peggio

PARMA 4,5 – Solo gli strafalcioni delle tre retrocesse gli evitano la palma di peggiore, sebbene in relazione alle spese ed ai nomi di certo lo è. Il cammino condotto e la costante distanza dai quartieri alti hanno del clamoroso per una squadra che si aspettasse stravincesse la Serie B vantando più di un elemento fresco di Champions. Buffon, Vazquez, Danilo e soci non sono bastati se non a tenere distanti (nel finale) i bassifondi, le idee di Maresca si sono mostrate inadeguate ad un torneo da sudare come la cadetteria ed alla fine l’usato garantito di Iachini è tornato utile

VICENZA 4 – Doveva essere la stagione del riscatto dopo tanta sofferenza, è andato peggio di come ci si potesse mai immaginare. Non che i berici avessero costruito una squadra da vertice, ma di certo rosa alla mano l’ambizione della metà classifica era quantomeno un obbligo. Quasi ognuno dei tantissimi innesti è apparso sottotono, Di Carlo e Brocchi sono saltati senza guizzi e solo il rocambolesco Vicenza-Lecce ha acceso una miccia d’orgoglio in un’annata dalla retrocessione che sembrava scritta

PORDENONE 3,5 – Sicuramente la meno attrezzata della categoria, dirette concorrenti comprese. Questo non basta però a giustificare una stagione tanto mesta con record negativo di punti degli ultimi 23 anni e senza mai vere ambizioni di agguantare i playout. Tant’è che a gennaio anche i migliori della rosa sono stati salutati per prepararsi ad una Serie C vicina già poco dopo l’arrivo dell’autunno

CROTONE 3 – Per l’esito finale, valso la seconda retrocessione di fila, si prende la palma di più grande delusione scalzando il Parma e di peggior squadra del torneo. Partiti Simy, Messias e compagni è chiaro che le quotazioni di una squadra che a ferragosto sembrava potesse lottare per il ritorno in A fossero crollate. Nessuno si sarebbe potuto immaginare, però, una così repentina discesa agli inferi della C che mancava da tredici anni, sancendo la fine di un sogno durato troppo poco quasi solo per questa pessima annata

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mawar
mawar
1 anno fa

Interesting article and also very helpful. There are several references to other articles that discuss similar things on the following website http://ners.unair.ac.id/site/index.php/news-fkp-unair/30-lihat/879-atasi-rambut-rontokmu-mulai-dari-sekarang

Nninu
Nninu
1 anno fa

Pisa sopravalutato con uno pseudobomber ,Lucca, che ha segnato per l’ultima volta a ottobre . Certo per il lecce sarebbe andato meglio il Pisa, sicuro candidato alla retrocessione dalla A l’anno prossimo… la speranza è che si riesca a navigare sopra la linea di galleggiamento…

Lecce Grecia
Lecce Grecia
1 anno fa
Reply to  Nninu

Lasciamo stare Lucca….Torregrossa,Puşcaş e Sibilli potrebbero bastare però il Pisa è stato tradito dalla retroguardia.Adesso si lotterà pee la salvezza contro Cremonese,Spezia,Sampdoria e Salernitana.

Alexx
Alexx
1 anno fa

Il Lecce in A farà dai 42 ai 52 punti piazzandosi al 9-11 posto.

salentogr
salentogr
1 anno fa
Reply to  Alexx

Eh magara

Ciccio Panza
Ciccio Panza
1 anno fa

Per me è il Vicenza all’ultimo posto con 3

joe
joe
1 anno fa

ultima il Vicenza, senza appello

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