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Biondo: “Il Lecce in A mi fa esultare. Questa volta resterà in alto a lungo”

L’ex difensore giallorosso si racconta in una lunga intervista al Quotidiano di Puglia.

LECCE E PALERMO. “Il ritorno del mio Lecce in serie A, da primo della classe, mi fa ancora esultare, come quello delle promozioni conquistate con Bruno Bolchi e Nedo Sonetti, in quegli anni speciali quando il Novecento cominciava a consumare il suo ultimo decennio. Mi fa esultare il Palermo che esce dall’inferno della serie C, che si riprende la B con un trionfo che passerà alla storia anche per i presidenti di seggio che mettono in crisi le elezioni del sindaco per spingere la squadra nell’atto decisivo della stagione, qualcosa di davvero clamoroso, incredibile, che vivrà nel tempo. Un tifo forse superiore, quello palermitano, magari più complesso di quello dei tempi dello stesso Zamparini”.

CRUCCIO TARANTO. “Mi sarebbe piaciuto gioire anche per il Taranto. Sullo Jonio cominciai la mia carriera dopo i brevi esordi palermitani. Tre stagioni a Taranto, poco meno di cento partite, nel cuore degli anni Ottanta, quattro stagioni a Lecce, centoventidue partite, lo sbarco in A per due volte, sette anni di Puglia in tutto. Lì è rimasto il cuore, il mio grande amore. E mi piace riviverli, quei giorni, quegli anni. Ho tutte le ragioni per sentire la Puglia casa mia. A Taranto mi portò da Palermo Tom Rosati, che credeva fortemente in me che ero ancora un ragazzo. In ritiro ero in camera con Totò Lopez. Era il Taranto di Pietro Maiellaro, di Paolucci. In difesa c’erano Chiarenza, Sassarini, Secondini, Marco Serra. Io ero sconosciuto, mi chiamavano ‘o piccinno, in ritiro; i titolari erano altri”.

PROTAGONISTA ALLO IACOVONE. “Poi cominciai ad entrare in campo e a difendere come un animale. Accadde qualcosa di terribile, a fine agosto: il grande Tom Rosati ci lasciò, morì. Avevo perso il mio profeta. Ero rimasto solo con la mia giovinezza ed i miei segni. Fu un colpo terribile. Venne Mimmo Renna, grandissimo vincente allenatore che ci avrebbe traghettati dalla serie C alla serie B realizzando il sogno di una città che impazziva di gioia. Il primo anno di B ci fu l’avvicendamento in panchina fra Renna e Veneranda. Fu l’anno del leccese Totò De Vitis che segnò diciotto gol e ci salvò al Via del Mare di Lecce grazie al successo sul Genoa, l’ultima giornata. Il campionato successivo fu un’altra salvezza sofferta, con De Vitis sempre grande protagonista. Io andai via lasciando il Taranto in B ed il calcio pur fra le difficoltà sembrava trasmettere fiducia ad una città bellissima, che credeva nel domani. Quel Taranto aveva fior di dirigenti, che riscuotevano la fiducia della gente. Fasano era una persona meravigliosa, non faceva mancare mai un euro, sempre disponibile, vicino a tutti. Forse è quello che manca oggi per riportare Taranto calcistica sulla giusta ribalta”.

ALBUM DEI RICORDI.A Lecce comprai casa, a Lecce è nata mia figlia Lucrezia. Il Salento, il suo fascino, la sua gente mi facevano innamorare ogni giorno. Una città dalla straordinaria dimensione umana, con il calcio in prima riga fra i valori importanti, con un rapporto squadra-tifosi come capita in poche realtà. Lecce mi ha fatto vivere la serie A, mi ha fatto incontrare Maradona e tutti i grandi. E mi sono sentito un giocatore importante, utile alla squadra. Quando lui mi disse ‘sei proprio fastidioso’?Mi era accaduto quando giocavo con il Como. Cercare di fermare o limitare Baggio era già un motivo di orgoglio. Questo è da Juventus, disse una volta. Ed io toccai il cielo con un dito”.

PENSIERO.”Lecce mi ha dato quello che non ero riuscito a prendere nella mia Palermo. Su tutto la gioia delle promozioni. Fu Albertino Bigon il mio primo allenatore nel Salento. C’era già Pasculli quando arrivammo io e Ceramicola. Bigon aveva fatto grandi cose a Napoli. E fu proprio il grande Pablo con il suo gol al Bologna a spianare la via ad una salvezza che sembrava farsi difficile dopo l’alternanza Bigon-Sensibile-Bigon in panchina. Poi venne Bruno Bolchi, l’anno dopo. Lo chiamavano Maciste per via del suo fisico, ma era un uomo molto ricco dentro e che sapeva trasmetterti la sua ricchezza interiore. Vincemmo il campionato con l’esperienza di Notaristefano, Benedetti, Rizzo-gol, Baldieri, la gioventù di Scarchilli, Orlandini, Olive, gli altri. Bolchi era il padre di famiglia, Nedo Sonetti, era un martello penumatico, ci guidò ad un’altra promozione in A, dopo la retrocessione. Sì, eravamo sull’ascensore, sull’altalena, la serie B, la serie A e poi ancora la B. Il mio è stato il Lecce di Jurlano e Cataldo, ed il Lecce dei Semeraro, un papà esplosivo il primo, grandissimi uomini d’azienda gli altri. Per il Lecce ho fatto anche l’osservatore. Adesso è il Lecce del calcio nuovo, dei tempi nuovi, con grandi dirigenti come Sticchi Damiani e Corvino, padrone dei mercati. E questa volta il Lecce resterà in alto a lungo”.

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Franz
Franz
1 anno fa

Grande Rosario.💪💛❤

Carlo
Carlo
1 anno fa

Dai pochi commenti presumo che quí gli “anziani” siamo pochi….. Studiate ragazzi

Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

UN MITO

Carlo
Carlo
1 anno fa

Difensori così non ce ne sono più. Calcio vecchio? Sarebbe un sogno averlo ora in serie a un difensore così? In campo dava l’anima, arcigno, tignoso e ricordo anche un suo gran goal in trasferta. Il coro della nord: mi innamoro solo se vedo giocare Rosario….Un giorno ero con un amico, lo vediamo uscire da un supermercato. Lo salutiamo e gli chiediamo 2 foto che ancora conserviamo. Grazie Rosario

Peppione
Peppione
1 anno fa

Mmmmmm mi pare sia arrivato il momento di scrivere la vera storia dell’us Lecce vincendo almeno uno scudetto, magari a partire da questo campionato

Ma Noi NO
Ma Noi NO
1 anno fa
Reply to  Peppione

Come sempre fuori luogo

Carlo
Carlo
1 anno fa
Reply to  Peppione

Presentati. Con chi giochi?

Lassa...fazzu ieu
Lassa...fazzu ieu
1 anno fa

Mito, in un calcio di altri tempi che rimpiango. Forza Lecce sempre e comunque.

Vitantonio
Vitantonio
1 anno fa

Grande Rosario, una volta me lo trovai accanto, in tribuna a Verona, sempre con il Lecce nel cuore!

Amedeo
Amedeo
1 anno fa

Era bellissimo ed avvincente vederlo lottare su ogni pallone.. che ricordi…

Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

difensore vecchia scuola la marcatura a uomo la sapeva fare💛❤️

RosarioBiondonelcuore
RosarioBiondonelcuore
1 anno fa

Un mito assoluto per me…..che difensore, un giocatore d’altri tempi.

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