Il direttore tecnico del Lecce, intervistato dal Corriere della Sera, si è pronunciato su alcuni particolari che caratterizzano l’attuale era di calciomercato.
In particolare ha parlato del caso che vede protagonista l’attaccante del Chelsea Romelu Lukaku, ufficialmente propostosi alla sua ex Inter: “Il modo in cui l’attaccante belga si sia rappresentato nel tentativo di rendere effettivo il ritorno all’Inter dal Chelsea è qualcosa che non si vede quasi mai nel calcio moderno. Nel calcio di una volta, fino alla fine degli anni ’80, i dirigenti parlavano direttamente con i giocatori. Oggi questo non è possibile, un calciatore da solo non ha le capacità per farlo. Nei contratti moderni ci sono clausole, add-on, diritti di immagine, ed è dunque impensabile che un giocatore rappresenti se stesso. Non conosco nel dettaglio la situazione di Lukaku, l’agente non gli aveva fatto un disservizio, aveva lavorato bene, portando 115 milioni di euro dal Chelsea per il trasferimento e facendogli guadagnare un bel contratto. La situazione di Lukaku è quindi un’eccezione”.
Della serie i soldi non sono tutto nella vita, specialmente quando si guadagnano quelle cifre. Dal punto di vista professionale Lukacu è passato dalle stelle alle stalle andando in Inghilterra