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Normann: “Il Lecce? Ho avuto dei sentimenti contrastanti e il club voleva…”

Il centrocampista norvegese, accasatosi alla Dinamo Mosca, si era espresso così dopo il trasferimento al Lecce saltato.

Questo un estratto delle parole rilasciate da Mathias Normann alla televisione norvegese TV2: “Quando sono arrivato a Oslo, il club aveva già annunciato che ero ufficialmente un giocatore del lecce. Non era così. Ero perplesso. Quando siamo scesi in Italia, ho avuto dei sentimenti contrastanti e abbiamo raggiunto un accordo con il club per interrompere le operazioni per il mio tesseramento. Ragioni burocratiche o sportive? All’improvviso hanno voluto usarmi in un ruolo diverso da quello per cui ero destinato”.

Al netto delle boutade mediatiche, resta evidente l’eccezionalità della trattativa, spinta anche dalle misure FIFA contro i club russi, che il Lecce stava per centrare. Il mancato accordo tra le squadre, come invece accaduto con il prestito di Bistrovic, ovviamente ha convinto i giallorossi a forzare la mano. Ciò che c’è dietro i cambi di rotta descritti dai “sentimenti contrastanti” di Normann verte sulla tattica. Il 26enne, dati alla mano, ha effettivamente giocato quasi sempre al centro in presenza di pacchetto mediano a tre (Norwich e Rostov), facendo la mezzala part time solo al Molde nel 2018. Le vie e i meandri del calciomercato, però, riducono leggermente il valore delle dichiarazioni, tra detto e non detto.

Ciò che premeva a Baroni e al Lecce era l’acquisto di una mezzala di quantità, indipendentemente dal nome e dalla provenienza. Diciamo che il norvegese, più interditore stando alla carriera e ai numeri, non ha voluto calcare la mano sino in fondo, forzando il trasferimento a Lecce dal Rostov anche senza accordi tra le società, preferendo altre soluzioni poi prospettatesi. Nonostante qualche costo.

Normann resterà fuori anche dalle convocazioni della Norvegia. Il ct Solbakken ha informato il 26enne che la scelta di tesserarsi ancora presso un club russo avrebbe ostacolato le chiamate per le prossime gare dell’undici guidato da Haaland. Anche l’associazione calciatori norvegese, pur ritenendo la situazione eccezionale, ha concordato con il ct.

In conclusione, senza scomodare la sacrosanta saggezza dei proverbi “Lecce città d’arte (continuate voi)” è innegabile che il Normann calciatore avrebbe alzato l’asticella della quantità del centrocampo. Dall’altra parte, è altrettanto sacrosanto che in questo momento preme cancellare lo zero alla voce vittorie in campionato. Per farlo, il Lecce ha bisogno di calciatori motivati al massimo, indipendentemente da curriculum, nazionalità e termini del contratto in essere.

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1 anno fa

il giallo del giallo

franco
franco
1 anno fa

Come vedete altro che ragioni burocratiche…

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1 anno fa

Fatto sta che al posto di Normann non è poi stato preso nessuno ….. e il nostro centrocampo è l’unico reparto inadeguato (e non poco) qualitativamente e quantitativamente

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1 anno fa

Non so quanto ci sia di vero, però tanti giocatori vengono presi e poi fatti giocare in altri ruoli! Ma perché questo?

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1 anno fa

Sta di fatto che sarebbe servito. Avevo una speranza per gennaio, ma se le dichiarazioni sono veramente queste la vedo dura

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1 anno fa

Questa intervista è vecchia di oltre una settimana, tradotta con Google translator da un giornale norvegese

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1 anno fa

Diego Greco

Sergio
Sergio
1 anno fa

Ncora kuistuuu

Giannuzzo
Giannuzzo
1 anno fa

L’avevo scritto un paio di volte qui, la questione burocratica così come detta da Corvino era una boutade. Le motivazioni sul mancato tesseramento del giocatore erano altre.

Vito
Vito
1 anno fa

Hihihihih hihihihi hihihih che barzelletta siete teneri

totoul
totoul
1 anno fa
Reply to  Vito

Provo pena per chi non avendo una vita soddisfacente cerca soddisfazione solo sui social, ma ancora di più per quelli come te che non hanno considerazione neanche a casa propria, tanto da dover commentare in casa altrui. Ti rendi conto che non potrete mai andare in serie a e che avete un presidente che vi usa come succursale del Napoli? Scusa, forse ho preteso troppo dal tuo cervello, in fondo dimentico che sei barese

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1 anno fa

Ma va curcate

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1 anno fa

Non mi aveva mai convinto del tutto la spiegazione di Corvino, mi pareva strano che prima lo facevano atterrare a Brindisi e poi approfondivano il discorso burocratico. Alla fine era una questione tattica, noi avevamo già Hjulmand centrale e lui non voleva fare la mezzala. Ecco tutto.

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1 anno fa

Non ci credo ma ormai non ce ne frega nulla

Emanuele
Emanuele
1 anno fa

Va mueri

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1 anno fa

Vaccaga’

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