Il Lecce è alla ricerca di un contributo valido per dare il cambio ai due esterni offensivi al fine di una maggiore pericolosità.

Le giocate vincenti dell’ottimo Gabriel Strefezza e il margine di miglioramento del talento grezzo di Lameck Banda. Le prime dieci partite in A del Lecce 2022/2023 hanno ormai delineato i padroni delle fasce offensive. I due titolari, vuoi per il dispendio energetico richiesto specialmente nei ripieghi difensivi, vuoi per tanta generosità e ricerca della giocata individuale messa sempre in campo, non riescono a garantire la stessa lucidità per l’intera durata delle partite.

ITALOBRASILIANO. Marco Baroni, oltre che lavorare sulla precisione dell’ultimo passaggio, ha bisogno di trovare delle valide alternative a Strefezza e Banda, pronte all’uso anche e soprattutto in spezzoni vitali di gara dove basta un guizzo per cambiare la storia. Su Gabri Maravilha, capitano al posto di Hjulmand contro la Fiorentina, c’è poco da discutere. 4 gol in A più una rete in Coppa Italia decretano un avvio a grandi numeri sulla scorta della continuità tracciata l’anno scorso nella stagione del cambio ruolo conclusa con 14 reti, 6 assist e soprattutto una promozione in Serie A.

CRESCITA. Banda merita un’analisi a parte. Passato l’effetto ‘wow’ delle primissime gare, il rendimento dello zambiano resta sì più che positivo con dribbling spesso decisivi e tanta corsa, ma, dall’altra parte, manca ancora la tempistica esatta dell’assist vincente e c’è qualche pausa di troppo. Per carità, normale per un 21enne catapultato in Serie A dopo una retrocessione dal massimo campionato israeliano. E’ anche fisiologico che gli sprint e i ritmi di Banda non sono sostenibili nell’economia dei 90′ di gioco.

PAROLE. Messa a posto la lunga premessa, è necessario che il Lecce possa usufruire di un maggior contributi dai cambi sulle corsie offensive. Dopo il pari contro la Fiorentina Baroni ha lanciato il sasso dicendo chiaramente che “qualcuno di quelli che sono rimasti fuori deve crescere, si può e si deve dare di più”. Il pensiero potrebbe andare chiaramente sull’attacco.

DI FRANCESCO. Federico Di Francesco, il calciatore del Lecce con più esperienza in A, ha inciso solo con l’assist a Ceesay nel debutto contro l’Inter. Il 28enne, 130 presenze e 14 gol nella massima serie, è finito in panchina nelle ultime gare, giocando dall’inizio con Monza e Salernitana anche a causa dell’infortunio di Strefezza, rivelatosi poi uomo-partita all’Arechi. Di Francesco è stato graffiante a Roma, quando, nonostante l’inferiorità numerica, il Lecce ha concluso due volte dalle parti di Rui Patricio. Con Sassuolo e Torino, poi, l’uscita è arrivata al 45′. DiFra attende ancora una certa continuità per dire la sua.

GLI ALTRI. E’ ancora da valutare l’apporto di Remi Oudin, 25enne capace di segnare 10 gol e 4 assist nel 2018/2019 al Reims. Il francese, titolare del Bordeaux nella stagione passata, è arrivato con una condizione fisica tutta da recuperare. Al debutto di Torino, dove ha disputato la ripresa, sono seguiti solo spezzoni di gara e in totale l’impiego è ancora di soli 56′. Poco più di mezz’ora ha invece accumulato Rodriguez, dirottato a sinistra in ruolo dove fatica a trovare l’abito giusto. Listkowski, per necessità e congetture, ha giocato di più partecipando alle prime cinque sfide, ma l’arrivo di Oudin lo ha fatto finire in coda nella considerazione del tecnico.