L’allenatore del Lecce ha militato nell’Hellas Verona per tre stagioni con una promozione in Serie A all’attivo
Marco Baroni torna al Bentegodi da allenatore dopo aver calcato il rettangolo verde dell’impianto veronese da difensore per tre annate. Dopo una stagione all’Ancona, Baroni fu acquistato dal Verona nell’estate del 1995 per rinforzare la formazione allenata da Attilio Perotti e puntare alla Serie A dopo un anonimo decimo posto. Baroni, insieme a Fattori, è stato una delle due colonne centrali dell’Hellas che, dopo un girone d’andata da metà classifica, conquistò 36 punti nel girone di ritorno. Il totale di 63 valse la seconda piazza dietro al Bologna con accesso diretto in A.
La stagione fu indimenticabile per Baroni per un’altra ragione oltre al successo di squadra. L’oggi allenatore del Lecce segnò ben 7 reti, al pari dell’attaccante Cammarata e del trequartista Zanini. I tre furono i vicecapocannonieri dietro a De Vitis (13).
In Serie A, Perotti fu sostituito da Cagni. Baroni rimase il totem difensivo della squadra, ma la stagione fu avara di soddisfazioni e troppe sconfitte già nel girone d’andata complicarono irrimediabilmente un campionato dove Baroni, compagno degli allora giovani altri ex Lecce Corini e Siviglia, incassò la retrocessione con tre giornate d’anticipo. La partita al Bentegodi pareggiata 1-1 il 18 maggio 1997 con l’Atalanta fu l’ultima presenza nella massima serie del Marco Baroni calciatore, che restò all’Hellas anche nella stagione successiva per dare una mano in Serie B.
L’ultimo anno al Verona (prima di passare al Rondinella Impruneta in C nel 99/00 dopo un anno fuori) non fu soddisfacente. Le ambizioni di immediato ritorno in A con Cagni (poi esonerato e sostituito da Maddè) non bastarono a dare un’altra gioia in gialloblù a Baroni, che chiuse con 2 reti in 27 apparizioni
Bravo mister