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QdP – L’analisi di un successo: poco possesso e calcio verticale

Sul Nuovo Quotidiano di Puglia viene tracciata l’analisi tattica della stagione dei giallorossi

Il Lecce è l’ultima formazione della massima serie per possesso (40.9%) e la penultima sia per tempo medio ad azione offensiva (6.45sec.) che per numero di passaggi (2.41).
Escludendo i possessi cominciati nel terzo difensivo, il Lecce è secondo per percentuale di passaggi in avanti (43%). I salentini sono primi per palle lunghe giocate dal portiere (77%).
Difensivamente i giallorossi sono fra le prime formazioni del campionato per PPDA (12.28) e per Build-up Disruption (+1.99%), indice che quantifica l’efficacia del proprio pressing sul possesso avversario. Questo modello di gioco era l’unico possibile per una formazione che ha più volte palesato limiti tecnici e decisionali con la palla fra i piedi, soprattutto nella trequarti avversaria. Il Lecce si è affidato molto ai cross (18.43 per 90 minuti a fronte di una media di 17.10 della Serie A) come arma di rifinitura privilegiata, spesso però sbagliandoli o non riempiendo a dovere l’area avversaria. A conferma di ciò c’è il dato dei tocchi negli ultimi sedici metri di campo che vede il Lecce al quartultimo posto con una media di 15.8 (p/ 90).

LAVORO OFFENSIVO. Proprio per accompagnare meglio il lavoro del centravanti (ruolo nel quale sono stati alternati Ceesay e Colombo che, pur avendo dato il loro contributo, non sono esplosi come cannonieri) Baroni ha reimpostato il francese Oudin da mezzala, con buoni risultati. Quella dell’ex Bordeaux non è stata però l’unica trovata del tecnico leccese. A questa, infatti, va aggiunta la promozione a titolare di Gallo come terzino sinistro e l’intuizione di Baschirotto centrale a inizio stagione quando la moria dei difensori ha costretto i giallorossi a ripiegare sull’ex ascolano, formalmente arrivato in Salento come riserva di Gendrey.

CHIAVE DIFENSIVA. In Baschirotto e Umtiti (e Pongracic finché il croato è stato disponibile) il Lecce ha trovato una coppia di centrali da far invidia a compagini più blasonate. I due, infatti, aiutati da uno straordinario Falcone (ottavo portiere del torneo per gol evitati con un dato di 1.81) e da uno Hjulmand che si è confermato in categoria superiore, hanno contribuito a costruire la nona difesa per gol concessi (43) e la settima per xGA (42.08). Su questa difesa, sempre alta per aiutare la prima pressione, il Lecce ha costruito la sua salvezza rendendo il Salento, ancora una volta, terra da Serie A.

 

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9 mesi fa

Un po’ di equilibrio: negli ultimi tre mesi abbiamo fatto 3 tiri in porta e 300 lanci lunghi.

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9 mesi fa

Il Lecce quest’anno e’ stato un calabrone, che ha volato senza sapere di non poter volare. C’e’ stato sicuramente chi ha fatto peggio, visto che ci sono 4 squadre dietro. Certo la direzione tecnica ha un compito non facile: il vero Lecce e’ quello fino a gennaio o quello dopo? Come sostituire i 3 artefici della salvezza (Falcone, Umtiti e Hjulmand)? Il mister e’ stato parte della soluzione o un problema? In ogni caso noi tifosi ci godiamo questo miracolo sportivo e festeggiamo per tutta l’estate e poi voltiamo pagina, ma solo al fischio d’inizio della prossima stagione… 💛❤💛❤

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9 mesi fa

Mister Baroni ha fatto quello che poteva, ha avuto tanta costanza e forza e animo perché ha visto quanta volontà ci mettevano i ragazzi nel gestire al meglio le partite.
Facciamo mente locale alle squadre che stanno alle nostre spalle con un organico sicuramente meglio del nostro.
Forza ragazzi 💛❤️ e con forza sempre più con il nostro Lecce anche l anno prossimo.

Andrea74
Andrea74
9 mesi fa

Calcio verticale? Dove l’avete visto?
i nostri centravanti non sono mai riusciti a tenere palla e far ripartire l’azione in verticale!
i nostri centravanti non hanno mai attaccato lo spazio in verticale!
Strefezza ha fatto 7/8 gol da invenzioni lo stesso dicasi per la doppietta di Oudin!
Dov’era il calcio verticale?
La realtà è che siamo stati solidi in difesa e che in attacco si è giocato più che altro a palla fai tu!
Baroni ha dei meriti grossi per la promozione e la permanenza in A ma anche 1 demerito grande , quello di non essere riuscito a dare un sistemata al reparto offensivo , a tratti inerme, senza soluzioni e movimenti e con il cruccio di non tirare mai in porta!
Non nascondiamo la polvere sotto il tappeto ora che ci siamo salvati!

Joao
Joao
9 mesi fa
Reply to  Andrea74

Sicuramente è vero che non abbiamo espresso in attacco il meglio delle nostre potenzialità. Io credo che Baroni ci abbia provato fino alla fine, ma non è un totale demerito aver puntato principalmente su quel modo di giocare, dato che probabilmente Baroni ha ben valutato il materiale che avevamo a disposizione. Poche soluzioni offensive? Forse, ma i numeri della difesa hanno colmato questa difficoltà in attacco. I dati sono quelli, con la difesa rocciosa hai molte probabilità di salvarti.

Fabio
Fabio
9 mesi fa

Vice presidente liguri, vogliamo il Salento Salento football club, e il Salento Stadium, con il centro di allenamento Salento.

20230526_081618.jpg
curcio de mammata
curcio de mammata
9 mesi fa
Reply to  Fabio

Vogliamo chi? tu e te stesso ?

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