Nei due anni alla guida del Lecce, l’allenatore toscano ha firmato la nuova collocazione efficiente di quattro calciatori
Il gioco delle pedine aumenta la forza dell’intero scacchiere. Nei due anni di successi del Lecce di Marco Baroni, dei momenti importanti di costruzione della squadra sono stati dei cambi di posizionamento che, dati alla mano, hanno giovato al percorso di calciatori diventati importanti nell’economia del gioco del Lecce. Al tecnico spetta la paternità della scelta, con annesse responsabilità, oneri e onori. Le congetture dei momenti hanno giocato un ruolo forse fondamentale, ma l’allenatore è stato bravo a muoversi bene nella necessità preservando e aumentando il capitale umano.
BLIN. L’ex capitano dell’Amiens è arrivato nell’estate del 2021 per fare il regista nel 4-3-3 dopo la transumanza di moduli e posizionamenti nell’ultima stagione, in Ligue 2 dopo anni di Ligue 1, con la squadra piccarda. Idealmente, dal ritiro di Folgaria doveva nascere un centrocampo con Blin in regia e Hjulmand mezzala. Così è stato nei test estivi e nella prima partita, persa 3-0 a Cremona. La crescita di Hjulmand play ha indotto Baroni al dietrofront, con Blin nelle retrovie per mesi. Il francese è diventato un titolarissimo nella seconda metà di campionato, contribuendo con sostanza e presenza alla promozione in A. Il copione si è ripetuto nella massima serie, dove in mediana si annoveravano Bistrovic, Askildsen e Gonzalez. Come un diesel, Blin è salito di giri e, dopo il primo terzo di campionato da subentrato, lo slot da mezzala destra è stato suo.
STREFEZZA. La prima vittoria del duo Corvino-Baroni è stato lo spostamento in avanti di Espeto, divenuto a Lecce, da quinto di centrocampo conosciuto alla SPAL, un goleador. Scelto come ala destra nel 4-3-3 anche per la sua capacità di giocare il pallone nella propria metà campo, Strefezza ha stupito tutti l’anno scorso con 14 reti e 6 assist. Senza il bomber Coda, in Serie A i colpi di genio dell’italobrasiliano sono stati una delle fonti d’imprevedibilità offensiva. Strefezza ha chiuso il primo campionato in A con il Lecce da capocannoniere di squadra con 8 gol e 4 assist risultando incisivo anche nell’università del grande calcio. Difficile fare dietrofront a 26 anni, anche se nei momenti bui della stagione è mancato il suo guizzo per accendere la luce. Si ripartirà dai lati da migliorare per diventare ancora più imprendibile.
BASCHIROTTO. La convocazione in Nazionale, meritata per i primi due terzi importanti di campionato, è la ciliegina sulla torta del debutto del centralone veneto in Serie A. Arrivato nel Lecce da terzino di copertura con il vizio del gol, Baschirotto, già sopra la sufficienza nel primo scontro con Lukaku all’esordio è diventato uno stopper vecchia scuola che ha fatto le fortune di Baroni. Lo spostamento nasce dalla moria di difensori centrali a inizio campionato. Di fatto senza marcatori (pochi minuti per Cetin contro l’Inter), il tecnico ha iniziato il campionato con il duo Baschirotto-Blin (altro spostamento per Alexis). Concentrazione altissima, attenzione ai particolari, gioco semplice e fisicità hanno dato autostima. La coabitazione con compagni tecnici come Pongracic e Umtiti ha accresciuto l’efficienza della difesa del Lecce ben protetta da Falcone, ma Baschirotto, autore di gol importanti nelle vittorie del Lecce, è diventato leader del gruppo, cacciatore di sogni e (anti)divo oltre che difensore affidabile. Dai pericoli nascono i sogni. C’è da migliorare, soprattutto nell’impostazione, ma con la sua cultura del lavoro…
OUDIN. L’ultima ma solo cronologicamente mossa di Baroni è stato l’arretramento a centrocampo dell’attaccante esterno proveniente dal Bordeaux, uno degli ultimi rinforzi scelti da Corvino. Le tempistiche (Oudin è arrivato a campionato in corso) e le condizioni fisiche (sovrappeso e senza preparazione) non hanno certo assicurato un impatto improvvisamente positivo al 26enne, trovatosi a lottare sulla fascia dietro a uno Strefezza in forma a tantissimi metri dalla porta. La pulizia del calcio e la visione di gioco, però, non necessitavano di un percorso di rientro. Baroni ha intravisto subito le doti di Oudin e da tempo proponeva l’arretramento da mezzala, vista anche l’esigenza di piedi buoni coincisa con il calo di Gonzalez. Oudin inizialmente (Baroni docet) ha espresso scetticismo. Alla 30° (Lecce-Sampdoria 1-1) la mossa a sorpresa per dare idee e spunti a un attacco in difficoltà. Con lui, il Lecce ha avuto un’arma in più tra le linee, nel tiro da fuori e sulle palle inattive. La doppietta dell’Olimpico contro la Lazio sarà per sempre la copertina del suo campionato.
Speriamo nella conferma di pongracic visto che umtiti e baschirotto andranno via. Poi un centravanti in grado di fare 8/10 gol. Anche uno stile Lapadula. Poi magari ci sarà qualche colpaccio inaspettato. Non sono stato un fan di baroni. Ma la salvezza l’ha raggiunta e andrebbe confermato. Poi i gol li sbagliavano i giocatori.
È arrivato il momento di cambiare. Anche i migliori allenatori dopo le vittorie di Champions e scudetti hanno mollato. Grazie di tutto Baroni ma ora basta
BARONI và ESONERATO SUBITO. Ha creato solo danni
Lmt
Viscido barese del sud Salento
Danni cerebrali, li tua.
e questo sarebbe abbastanza per confermarlo.cè da riflettere chi,con le possibilità di ingaggio del lecce,che NON allena al momento ha delle carte in regola per fare meglio di Baroni?poi cè il vecchio ma sempre utile proverbio Chi lascia la strada vecchia per la nuova…..(sempre che Baroni voglia restare)
Io mi chiedo e sa avessero giocato nei loro ruoli naturali compreso Rodriguez?
Meriti per Oudin, ma Baschirotto centrale è stata pura fortuna, mentre Blin è stato messo mezzala (meritatamente e andava fatto molto prima) per disperazione, visto quanto erano scarse le mezzali negli ultimi 2 anni.
Eh sì…pura fortuna. Perché in un campionato di serie A dove ogni punto è fondamentale, si prova un giocatore in un ruolo tentando la fortuna, come quando si compra un biglietto della lotteria . Ma ragionate prima di dire certi sfondoni ?
Il problema è che ci ha riflettuto a lungo
Baschirotto è stato preso per fare il terzino di riserva. Si è ritrovato centrale per l’assenza contemporanea di tutti i difensori centrali. Quindi sì, fortuna.
Cangia squadra