Calcio Lecce
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Il pagellone finale: Baschi uomo copertina, Umtiti-Hjulmand i fenomeni. I più incisivi Strefezza e Falcone

I nostri voti sulla stagione dei protagonisti in casa Lecce: il Baschirotto Nazionale MVP in volata sugli altri quattro. Gendrey da Serie A, da Banda e Gonzalez lampi saltuari ma che promettono

Falcone 8 – Una sicurezza tra i pali, dalla prima all’ultima giornata, capace di contribuire da protagonista ad issare il Lecce a nona miglior difesa del campionato, elemento che vuol dire sempre salvezza in cassaforte. Ed il suo guantone, dopo un’annata strepitosa (la prima da full di presenze in A, con andata impressionante e ritorno tutto sommato positivo), non poteva che esserci anche nel match decisivo, con il primo rigore parato in giallorosso proprio nel match salvezza. Quel paio di errori in tandem con Gallo sono piccoli nei di una stagione da big  (38 presenze, 46 gol subiti. Media voto 6,39)

Bleve e Brancolini sv – Tra Coppa e campionato Superman Falcone si è preso tutto, così ai suoi vice sono rimaste solo le amichevoli e l’importanza all’interno di uno spogliatoio sempre solido ed unito

Gendrey 7,5 – Tra le più belle sorprese di questa Serie A, assoluto padrone della corsia destra dopo essersela sudata tra i cadetti. Impatto strepitoso con una categoria in cui ha dimostrato di potersi far valere a suon di instancabili sgroppate sulla fascia (intesa super con Strefezza), una sorprendente attenzione difensiva e la giusta mentalità. I quattro assist all’attivo, ma anche i due rigori guadagnati (tra cui quello pressoché decisivo con l’Udinese), sono la ciliegina sulla torta (37 presenze, 0 gol. Media voto 6,23)

Baschirotto 8 – È l’uomo copertina del Lecce, è il simbolo di questa squadra, è il migliore della stagione giallorossa. Corvinata e Baronata estive, da perfetto sconosciuto ed acquisto difficile da interpretare si è presto scoperto centrale, perno difensivo (aiutato da Umtiti? sì, ma anche aiutante del francese nelle fase iniziali ed ottimo con qualsiasi partner) ed idolo delle genti, non solo giallorosse. Mantenere gli altissimi standard di prestazioni sul piano fisico e tecnico-tattico dimostrate all’impatto con la A è stato complicato, ma nonostante le difficoltà la difesa ha sofferto il minimo, anche e soprattutto per merito suo (37 presenze, 3 gol. Media voto 6,39)

Umtiti 8 – Al termine del girone d’andata aveva dato lampi di campione, presto diventati stella cometa in grado di guidare la squadra come solo chi ha vinto l’iride pallonaro può fare. Un terzo di campionato di ambientamento, poi i dubbi (anche legittimi) su quanto del vero Umtiti fosse giunto in terra salentina sono stati spazzati via: è stato il più grande colpo di mercato della storia del Lecce. Continuità di prestazioni mostruosa, mentalità da big e tecnica che gli avrebbe permesso di agire anche da trequartista sebbene il gol sia mancato, ma non certo il suo entrare di diritto e per sempre nel cuore del popolo giallorosso (25 presenze, 0 gol. Media voto 6,42)

Gallo 6,5 – Un altro che, tra i tanti, ha dimostrato netti segnali di crescita con il passaggio dalla B alla A. Doveva essere il vice-Pezzella ed invece a suon di prestazioni (ma anche per qualche altrui demerito) ha per l’ennesima svolta scalzato il titolare di turno (dopo Calderoni/Zuta e Barreca) diventando padrone della corsia mancina. La corsa è da parte sinistra della classifica di A, il tiro da fuori è migliorato ma tantissimo altro c’è ancora da fare soprattutto nella gestione dei momenti di difficoltà, vedi i due autogol ed il centro mangiato con la Samp giunti proprio nel “periodo nero” (32 presenze, 0 gol. Media voto 5,9)

Pongracic 7,5 – Mai sceso in campo nel girone di ritorno per ragioni esclusivamente legate all’infortunio rimediato nell’amichevole di Udine, aveva lasciato il Lecce salvo a Genova ed è giusto così premiando confermandogli il voto dell’andata frutto della più alta media voto di squadra. Una delle sorprese più belle, autorità e tecnica sopraffine ed errori (come per Umtiti) di fatto legati esclusivamente ad un seppur raro eccesso di sicurezza. Se per il campione francese la conferma era utopia, chissà che il croato di Germania non convinca il Wolfsburg ad un Lecce bis (9 presenze, 0 gol. Media voto 6,61)

Pezzella 5 – È la delusione numero 1 della stagione del Lecce. Acclamato giustamente come innesto di spessore in estate poiché fresco reduce da una stagione non da buttare via a Bergamo condita da Champions ed Europa League, si è subito fatto soffiare la maglia da Gallo senza più ritrovarla. Avvio in sordina, poi ha alternato prestazioni da compitino senza mai mettere in luce qualità di categoria ed anzi incappando spesso in errori anche decisivi, vedi Salernitana in casa (16 presenze, 0 gol. Media voto 5,54)

Tuia 6,5 – Sempre in partenza, sempre lì pronto ad aiutare con dedizione ed a testa alta. Come nell’anno precedente ha saputo metterci sostanza ed esperienza, facendolo stavolta in situazioni anche di vera emergenza (soprattutto ad inizio stagione, con Umtiti e Pongracic non ancora pronti) e giocando bene soprattutto con le grandi (Napoli, Atalanta e Inter le prove migliori). Peccato la solita tenuta fisica, ma il biglietto da visita per il suo futuro resta di quelli con sole recensioni positive (7 presenze, 0 gol. Media voto 6,29)

Romagnoli 6 – Pochi spezzoni ed un match da titolare, sofferto ma orgoglioso, per il gigante giunto in gennaio per apportare centimetri ed esperienza alla causa giallorossa. Certo non il più rapido di una retroguardia, quella di Baroni, che si è comunque dimostrata il reparto forte del collettivo (7 presenze, 0 gol. Media voto 6)

Ceccaroni 6 – Altro innesto di gennaio per aggiungere certezze e quantità in un parco centrali mostruoso ma fisicamente minato dall’operazione di Pongracic. Solo due gettoni che lo issano comunque sopra il sv come premio per il potenziale mostrato contro Atalanta e Juve che, comunque, difficilmente sarà sufficiente per riscattarlo in A (2 presenze, 0 gol. Media voto 6,25)

Cassandro sv – Con un Gendrey così, anche per la promettente scommessa giunta dal Cittadella era quasi impossibile ritagliarsi spazio. Un solo spezzone di gara a Firenze lasciando una buona impressione (1 presenza, 0 gol. Media voto 6)

Dermaku sv – Dargli un voto per quell’entrata (a vuoto) di Udine sarebbe ingeneroso visto gli esiti della stessa tra errore su Beto e nuovo ko. Anche perché, tornato dall’ennesimo infortunio, non è mai più stato neppure convocato, vanificando pure l’opzione conferma nonostante il contratto a scadenza 2024  (1 presenza, 0 gol. Media voto 4,5)

Hjulmand 8 – Il capitano, campione di regolarità e mentalità, non ha deluso nel suo primo anno “da grande”. Padrone di un centrocampo che ha spesso interamente pesato sulle sue spalle, soprattutto nei momenti peggiori, e lui ha sempre risposto presente tanto che gli unici veri “errori” (virgolette d’obbligo per il rosso di Roma, il rigore di Empoli ed il non intervento in chiusura su Ngonge da già ammonito) sono stati figli di un eccesso di generosità. Interdizione da top europeo, ma anche qualità e visione di gioco in crescita come dimostrano anche i 4 assist a referto (35 presenze, 0 gol. Media voto 6,43)

Blin 7,5 – Sempre in palla in ognuno dei quattro ruoli in cui è stato schierato, lottatore e motorino instancabile, sempre pronto ad aiutare i compagni: insomma, un giocatore che non si può non amare. Oltre alla dedizione da esempio ci ha anche messo un gol e mezzo decisivi ed un buon coraggio nel guidare la mediana in assenza del suo faro danese. Partito come seconda scelta, anche quest’anno ha svolto il ruolo di decisivo equilibratore di una squadra giovane in cui uno come lui è fondamentale (35 presenze, 1 gol. Media gol 6,17)

Gonzalez 7 – E’ stata la sua prima stagione da professionista ed ha disputato un girone d’andata fantastico, anzi decisivo nel prendere il posto di chi (vedi Bistrovic e Askildsen) avrebbero dovuto assolvere al compito di mezzala titolare, soprattutto nella delicata fase iniziale. Inventiva e fisicità, quest’ultima alla lunga venuta meno soprattutto quando i punti hanno iniziato a valere doppio. Se c’è qualcuno che può essere perdonato per le difficoltà che l’aumento verticale della pressione gli ha portato nella qualità delle prestazioni è proprio il classe 2002 su cui è lecito continuare a ben sperare (35 presenze, 1 gol. Media voto 6,03)

Askildsen 5,5 – Età e prima stagione potenzialmente da protagonista non sono sufficienti a fungere da pressioni tali da portare ad un risultato del genere. Raramente lo abbiamo visto autore di strafalcioni tali da arrecare danno alla propria squadra (il tocco veniale su Abraham all’Olimpico rientra appieno nelle magie del Prontera day), questo perché in generale raramente lo abbiamo visto autore di qualsiasi cosa. Sempre di un grigio compassato, la miglior giocata per distacco resta la scivolata salva risultato su Ekdal nel finale con lo Spezia in casa (21 presenze, 0 gol. Media voto 5,68)

Maleh 5,5 – Una sufficienza solo sfiorata che speriamo possa fungere da sprone per il primo acquisto del Lecce 2023/24. Giunto a gennaio in una squadra che aveva trovato equilibri e canovaccio, ci ha messo un po’ per trovarsi riuscendoci solo parzialmente, senza mai dare davvero sfoggio delle proprie potenzialità al di là di qualche spunto più intenso visto solo nel finale di campionato. Iniziando la stagione in giallorosso avrà maggiori possibilità di dimostrare ai tifosi il suo valore (17 presenze, 0 gol. Media voto 5,78)

Helgason 5,5 – Nella batteria dei timidini il cui atteggiamento ad oggi poco si sposa con quella Serie A che il dt ha paragonato ad un girone infernale non può che trovare spazio il leggerino islandese. Qualità tecniche che potrebbero potenzialmente trovare spazio anche a certi livelli ma carattere non all’altezza, il giovane ha mostrato quasi solo la seconda delle sue metà confermando i timori che c’erano dopo il pur positivo campionato cadetto. Poche comparsate, un paio di tiri da fuori e nulla più (12 presenze, 0 gol. Media voto 5,67)

Strefezza 8 – Mezzo punto in più per premiare chi, con i suoi gol ed i suoi assist (i primi lo vedono leader in solitaria, i secondi in coabitazione), più ha pesato sui risultati ottenuti dalla squadra. La stagione di Gabri Maravilha, la prima da trascinatore in Serie A, è quella di chi è pronto per stabilirsi a certi livelli. Tiri da fuori, cross sempre insidiosi, bei gol: senza gli errori con Sassuolo e Lazio sarebbe stata una stagione quasi perfetta, con il calo finale a dir poco fisiologico per chi si è a lungo sobbarcato il peso, semi totale, dell’attacco (35 presenze, 8 gol. Media voto 6,17)

Ceesay 6,5 – No, non è stato un colpo alla Chevanton e questo era chiaro subito, come chiaro era sin dalla generosissima e (sul piano personale) vincente gara con l’Inter che il ragazzo si sarebbe impegnato e sacrificato in nome di un gioco che vedeva nella punta centrale un elemento di disturbo alla manovra avversaria ed aiuto alla propria più che di finalizzazione. Sul primo piano risposta più che positiva, sul secondo fatica da non poco con 6 gol che hanno comunque portato in dote altrettanti punti. Il miglioramento del feeling con la porta avversaria e la crescita sul piano tecnico come step necessari per poter dire meglio la sua in futuro (34 presenze, 6 gol. Media voto 5,92)

Colombo 6,5 – Un po’ l’opposto del compagno di reparto gambiano, spesso meno nel vivo delle gare e della manovra ma con doti tecniche e di calcio senza dubbio potenzialmente notevoli. Il più giovane della compagnia dei “titolari” si è difatti mostrato indietro sul piano della mentalità e della capacità di reagire ai momenti più complicati, personali e di squadra, ma in entrambi i migliori momenti del Lecce a guidare l’attacco c’era lui. E poi quel rigore, storico e pesante, che per forza di cose non può che regalargli un meritato mezzo punto in più (33 presenze, 5 gol. Media voto 5,93)

Di Francesco 6 – Sufficienza onesta, meritata, ma era giusto dire che dall’elemento di maggior esperienza tra centrocampo e attacco, o forse l’unico davvero con esperienza in A, era scontato attendersi di più. Dedizione indiscutibile seppur spesso accompagnata da quella frenesia che non gli hanno permesso di essere sempre lucido nelle giocate, è entrato in troppe poche azioni da rete anche perché spesso impegnato ad aiutare il proprio terzino (ma lo stesso era, dall’altra parte, per Strefezza). Il bel gol con l’Atalanta ed il gran merito di aver sbloccato il momento di grave astinenza offensiva i suoi picchi stagionali (36 presenze, 2 gol. Media voto 5,86)

Banda 7 – L’acquisto più oneroso dell’estate giallorossa è atterrato nel Salento tra l’interesse di una tifoseria rimasta subito ammaliata, come tutta la Serie A, dal suo scatto fulmineo e dai suoi dribbling. Poi gli avversari hanno iniziato a studiarlo e capirlo, mentre a lui non è riuscito appieno il salto allo step successivo, quello della maggiore concretizzazione delle premesse che era tra i più bravi a creare. Due gol molto belli ed un assist, come Di Francesco, ma tutt’altre emozioni regalate al pubblico e soprattutto lo scotto dell’impatto con il calcio italiano superato e che può fungere da trampolino per la prossima stagione (36 presenze, 2 gol. Media voto 6,09)

Oudin 7 – Se lo zambiano è stato l’uomo in più del Lecce ad inizio campionato, il francese arrivato in prestito dal Bordeaux è risultato fondamentale nella parte finale. Giunto in sordina, quasi come innesto rivolto ad allungare il parco attaccanti, da esterno offensivo ha sempre svolto il compitino senza riuscire a dare quel quid in più, per poi svoltare completamente con l’arretramento a mezzala. Lì ha potuto esprimere meglio la propria inventiva, entrando nel vivo del gioco, crescendo d’intensità ed avendo più tempo per potersi rendere utile sui calci piazzati, fino a diventare il re salentino di una serata romana fondamentale per le sorti del Lecce (31 presenze, 3 gol. Media voto 6,12)

Voelkerling Persson 5,5 – In assoluto il più giovane della compagnia, ancora acerbo per assolvere al ruolo di terza punta. Ha avuto qualche occasione per prendere confidenza con il calcio dei grandi lasciando portando con sé più perplessità che potenzialità tecnica rimasta al momento nascosta (9 presenze, 0 gol. Media voto 5,75)

Ceduti: Cetin sv Bistrovic 5,5 Listkowski 5,5 Rodriguez 5,5

All. Baroni 8 – Questa salvezza sofferta, mai scontata e di certo meritata ha tante teste, tante braccia e tante mani, con tra i protagonisti assoluti un tecnico risultato tra i migliori in questa Serie A e che ha saputo prendere un gruppo di ragazzi dall’assoluto potenziale e renderli squadra di Serie A. Baroni ha scelto di puntare sulla fase difensiva e l’ha resa punto di forza di un Lecce sempre nelle top 10 delle retroguardie di A, capace di sommare numeri record ed alla lunga di saper resistere e rialzarsi proprio grazie alla sua compattezza. Una reazione diversa al momento di inevitabile crisi avrebbe portato alla salvezza con quasi un mese d’anticipo e ad un cammino perfetto, la cui imperfezione non toglie certo bontà al lavoro svolto (Media voto 6,29)

Corvino-Trinchera 8 – Promossa la squadra, decisiva la sua guida, fondamentale per definizione chi questa squadra l’ha costruita. In ognuna delle sue componenti il Lecce è stato imperfetto e ci mancherebbe altro, per pretendere l’assenza di errori rivolgersi nella Manchester blue dove il calciatore percepisce doppie cifre, come l’allenatore, e che allestisce una rosa ha disponibilità infinite, l’esatto opposto del duo Corvino-Trinchera in coerenza con una linea societaria chiara e virtuosa. “Manca la punta” è stato il tormentone tormentato della stagione, e noi ci aggiungiamo anche una mezzala ed un terzino. Sì, e il problema dov’è? Quale squadra impegnata nella lotta salvezza ha mai avuto una rosa perfetta, senza punti di forza e di debolezza? E ancora perché focalizzarsi su una parte centrale dell’attacco che di certo non si è espressa ai livelli sperati (e no, a gennaio in giro non c’era materiale che avrebbe potuto dare una sterzata ai prezzi accessibili) e non su un reparto difensori centrali tranquillamente da zona Conference League? Insomma, per il contesto giallorosso la squadra c’era eccome e la salvezza non è arrivata per caso

Subscribe
Notificami
guest

18 Commenti
più nuovi
più vecchi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
Roberto
Roberto
10 mesi fa

Io abbasso il voto a tutti i giocatori e alla coppia trinchera corvino e alzerei di.un punto il voto a baroni. Aveva in mano materiale scarsissimo ed è riuscito a fare addirittura 36 punti!! Direi che ci siamo salvati grazie a baroni e al suicidio di alcune squadre che, a mio parere, avevano una rosa nettamente superiore alla nostra come la samp che si è fatta distrarre dai problemi societari. Forse avevamo in squadra un gabbiadini,un augello, un rincon ecc ecc?? E comunque con gli acquisti low cost non vai da nessuna parte.una volta ti è andata bene una seconda sarà più difficile. Quindi o si cacciano lì sordi o si passa la mano. Oppure si dice chiaramente senza illudere che siamo di passaggio e che il nostro terreno è la serie B o la C.

severino cicerchia
severino cicerchia
10 mesi fa
Reply to  Roberto

finalmente uno che ne capisce e parla coi sani sensi…

Giuseppe
Giuseppe
10 mesi fa
Reply to  Roberto

Sono d accordo in tutto

nennuto
nennuto
10 mesi fa

sette a gonzalez è esagerato. campionato in due parti. 7 la prima 5 la seconda. Sei stiracchiato di stima. Su gente come Helgason e company darei un bel senza voto. Contate i minuti di presenza in campo e poi mi dite come si può esprimersi così. Baroni non tutto è positivo secondo me. La squadra era molto piu forte di quanto è stato detto e molta gente non è stata sfruttata a dovere. Sono stati impiegate 30 partite per capire che Oudin e forte e doveva giocare. Il girone d’andata di Di Francesco è stato notevole nel ritorno è scoppiato come Gonzalez e Strefezza.

Ale
Ale
10 mesi fa

Ingenerosi con di francesco… E calato sul finale come strefezza. 6.5 a Colombo solo per il rigore se no meritava 5 pieno

Dario
Dario
10 mesi fa
Reply to  Ale

Di Francesco solo 2 gol e 2 assist. Poco per il più navigato in A. Inoltre troppo spesso non era in partita. Stagione sufficiente ma niente di più.

Gian
Gian
10 mesi fa
Reply to  Ale

Poteva dare di più, ma giudizio ingeneroso. In alcune partite é stato determinante.

Carlu te Cannule
Carlu te Cannule
10 mesi fa

Via Baroni da Lecce!

Antonio
Antonio
10 mesi fa

A ba bondi cozze e canestrelle vive vive barese

marcoantonio
marcoantonio
10 mesi fa

Baroni prepara le valigie VATTENE

Commento da Facebook
Commento da Facebook
10 mesi fa

BARONI và ESONERATO SUBITO

Francescqu
Francescqu
10 mesi fa

Manca il voto a SSD …. 10!!

Commento da Facebook
Commento da Facebook
10 mesi fa

Complimenti dalla Sardegna!!
Grande salvezza💛❤️
Grandioso lo scudetto primavera!💛❤️
Ora tifate per noi❤️💙

franco
franco
10 mesi fa

Sempre Forza Cagliari❗

Luca
Luca
10 mesi fa

Forza Cagliari

Gianni
Gianni
10 mesi fa

Tutto il Salento tifa Cagliari…. Tranquillo 💪

Attilio 87
Attilio 87
10 mesi fa

Certo siamo da sempre e per sempre con voi;nella vostra squadra vi sono cuori giallorossi che rispondono ai nomi di Lapadula e del grandissimo Marco Mancosu, nostro amatissimo Capitano.;saranno essi che vi porteranno in serie A e che saranno i ben accolti nel nostro stadio dove li aspetteremo con ansia e gioia sportiva.In bocca al lupo amici sardi e arrivederci all’anno prossimo,naturalmente in serie…..A.

Direttore1982
Direttore1982
10 mesi fa

Per me 8.5 Hjulmand e 9 Umtiti! Difrancesco 6,5 ( in alcune partite è stato decisivo Lazio e Atalanta su tutte)

Articoli correlati

Lecce-Monza, le pagelle: Oudin disegna, tra Krstovic e Piccoli l'intesa è ai massimi. Gendrey e...
Sassuolo-Lecce, le pagelle: Oudin disegna, tra Krstovic e Piccoli l'intesa è ai massimi. Gendrey e...
Lecce-Empoli, le pagelle: Piccoli il meglio su traversa e azione del gol, Dorgu e Gallo...

Dal Network

Prosegue la preparazione dei rossoblù in vista della partita contro il Lecce...
Il nuovo tecnico delle Zebrette si è espresso con positività dopo il pareggio in casa...
L'allenatore della squadra emiliana non alza bandiera bianca dopo il netto passo falso contro la...

Altre notizie

Calcio Lecce