Si è concretamente chiuso ieri, con l’eliminazione dalla prestigiosa UEFA Youth League per mano dell’Olympiacos, il ciclo bi/triennale della Primavera del Lecce. Un cammino partito da lontano, con i primi arrivi che tre anni fa portarono alla promozione nel massimo torneo nazionale Under 19, seguito dalla sudata salvezza e dallo storico terzo Scudetto. Poi i cambiamenti obbligati che idealmente ora, messo alle spalle il cammino europeo, possono davvero dar vita ad un nuovo percorso.
In realtà sappiamo bene che questo discorso, se strettamente collegato alla competizione UEFA, ha più del concettuale che del pratico, dal momento che del Lecce che lo scorso anno ha disputato una stagione trionfale ieri vi erano in campo i soli Pascalau, Minerva, Vulturar e Burnete. I quali, affiancati a molte seconde linee della formazione tipo e a qualche esordiente, non sono riusciti a ripetere la grande prestazione dell’andata ad Atene (in cui i giallorossi avrebbero certamente meritato di più) arrendendosi non senza lottare (per conclusioni un pari non sarebbe poi stato così scandaloso per quanto la differenza tecnica fosse netta) ad un undici greco che dirà la sua nel prosieguo della Youth League.
Il campo ha sentenziato comunque il giusto passaggio del turno di un sodalizio certo più abituato a disputare certi incontri, mentre il Lecce dovrà proseguire sul proprio processo di strutturazione, in campo e fuori, per arrivare un giorno magari a ripetere certe imprese con maggior solidità alle spalle. Come noto, infatti, il campionato Primavera non consente alle rose di avere una continuità di utilizzo dei singoli che vada oltre il biennio, fatta eccezione per elementi precoci alla Vulturar, per intenderci. Ne consegue che per confermarsi di anno in anno ai vertici (elemento che in ogni caso si registra rarissime volte, con realtà spesso costrette a passare in pochi mesi dalla lotta per i playoff a quella per la salvezza) serve non solo indovinare sempre e solo gli acquisti giusti da fuori, ma avere anche alle spalle un settore giovanile prolifico. Cosa che per una società come quella salentina, costretta a ripartire da zero qualche anno fa sotto questo aspetto, necessita di tempo.
Sotto con il portare avanti questa linea di programmazione quindi e, dall’altra parte, con il lavoro sul campo. Coppitelli ha infatti in mano una rosa che certamente non sarà quella di primordine di un anno fa, ma che vanta comunque elementi sui quali si può puntare in chiave futura. Continuare a tutelare il seminato e tornare a concentrarsi al contempo sul solo campionato, dove i salentini sono chiamati a difendere la categoria come avvenuto, appunto, due stagioni fa. Per iniziare un nuovo cammino che, si spera, possa portare in futuro a riavere soddisfazioni come quella di vedere i colori del Salento protagonisti di una competizione ufficiale europea.
Non trovo onore in tutto questo a 360°. Non si sta vincendo niente. Dispiace più che altro l’essere vincitori dello scorso anno contro tutto e tutti e ora l’esatto opposto.
Magari avessimo avuto allenatore e giocatori dell anno scorso….sono sicuro che avremmo passato il turno ma non si può avere tutto visto che taluni giocatori in prima squadra ci stanno facendo sorridere per come siamo messi in classifica….
Abbiamo fatto esperienza per capire come bisogna presentarsi la prossima volta
Ora però recuperiamo in campionato come campioni d’Italia in carica quella posizione non mi piace proprio!
ci abbiamo provato andando anche oltre le nostre qualità visto che abbiamo giocato con tanti esordienti contro giocatori evidentemente solo strutturati. Certo con la squadra dello scorso anno avremmo vinto e ci saremmo giocati anche l’arrivo agli ottavi di finale, ma è un discorso fine a sé stesso perché tanto il regolamento non lo consente
Dai ragazzi e forza Lecce
All’andata meritavamo di più, al ritorno loro superiori. Ci sta perdere così dai
giusto così
Siate obiettivi…
La squadra dell’ Olimpiakos è di un altra caratura, i nostri ragazzi 💛❤️ non potevano fare di più.
💪💪💪 Per il campionato adesso.