La vittoria contro il Frosinone dà valore ai risultati del Lecce, in serie positiva da cinque gare: “Ripaga no, i pareggi sono stati importanti. Il Frosinone sarebbe stato contento in caso di pari oggi. Serve ragionare sempre positivamente. Vincere oggi dà più importanza a quei pari, abbiamo vinto davanti al nostro pubblico e abbiamo mostrato di voler vincere a tutti i costi, il risultato è meritato e lo si vede dai numeri dei tiri in porta”.

D’Aversa commenta la scelta di schierare due punte nel finale: “La squadra voleva vincere, non è detto buttar due attaccanti per vincere. Ho accentrato prima Gabriel, può sfruttare meglio le caratteristiche con Oudin e Banda, strepitoso oggi, in fascia. Non vinci col modulo, ma con l’interpretazione. Se si interpretano le fasi bene posso anche giocare con due attaccanti. Questi ragazzi spinti dal pubblico lo hanno cercato fino alla fine, abbiamo condizione e non molliamo visto il gol nel secondo tempo. E’ entrato bene Sansone, Krstovic, Kaba. Mi dispiace non aver utilizzato il quinto cambio per premiare gli altri”.

Sugli scenari previsti in caso di vittoria oggi, D’Aversa sorride: “Ho fatto i complimenti a Di Francesco, il Frosinone gioca bene a calcio e hanno fatto una gara brutta per merito dei miei ragazzi. Gli scenari non cambiano, non dobbiamo pensare al di là della salvezza. I ragazzi hanno 20 punti, hanno battuto la sorpresa del campionato a detta di tutti, la vittoria è importante per il lavoro dei ragazzi dal primo giorno. Lecce e Frosinone sono le squadre più giovani e ci stanno gli errori. C’è attaccamento e appartenenza, rispetto al Frosinone abbiamo calciatori di proprietà e prodotti del settore giovanile. Se ragioniamo su ingaggi, dovremmo avere la posizione più bassa. C’è competenza di club, società e direzione tecnica e merito dei ragazzi. La vittoria ricrea entusiasmo, ma ragioniamo sempre così. Restano lavori importanti, oggi non avevamo Almqvist e Gonzalez. Si sta facendo qualcosa di importante, lavoriamo per ottenerlo il prima possibile e siamo equilibrati“.

La vittoria dà aria per respirare prima delle due trasferte con Inter e Atalanta: “Non ricordo aver affrontato una partita con serenità. Ok i tre punti, si può ragionare così giustamente ma quando vai in campo passa tutto. L’Inter è la squadra più forte del campionato e cerchiamo di fare un risultato positivo a San Siro. Si sogna e si vive per queste partite. Sono opportunità”

D’Aversa non molla ed è felice di aver festeggiato coi tifosi: “Nessun giro di boa. Mancano tre partite alla fine del girone d’andata. So come si allenano i ragazzi, sono giovani e spregiudicati ma a volte ci sono eccessi di attenzione perché non si vinceva da molto anche se sul percorso non significa nulla. Abbiamo numeri da grande squadra. Ora dobbiamo ragionare come quando avevamo 11 punti in 5 partite. Quest’anno la quota salvezza è più alta. Servono 38-40 punti per salvarsi e continuiamo a lavorare”.

Sullo spostamento di Strefezza al centro con Oudin, D’Aversa descrive le ragioni: “Non è un esperimento, non si fanno durante la gara. Strefezza sfrutta meglio le caratteristiche al centro, abbiamo analizzato i suoi gol vedendo che è partito dal centro e sa calciare di destro e sinistro. Va messo dove può far bene con la sua rapidità. Remi quando si era in costruzione lavorava dentro per tiri e assist. Ramadani e Blin possono fare i mediani. Conta l’interpretazione e la voglia, oggi abbiamo dimostrato di voler vincere sia nei numeri sia nel finale”