Vince la capolista, orfana di Dimarco e Lautaro Martinez, ma il Lecce esce dallo stadio Giuseppe Meazza a testa alta. D’Aversa, costretto in tribuna dalla squalifica per somma di ammonizioni, ha affrontato il più quotato avversario senza snaturarsi, evitando il mero gioco di attesa e conservando le linee ben strette tra i reparti per poi cercare di colpire sulle riconquiste di palla. Come accaduto in altre occasioni, gli episodi hanno rotto l’equilibrio. Il vantaggio di Bisseck al 43′, dopo una prima palla gol personale, ha capitalizzato la punizione di Calhanoglu (errore di Marcenaro sul presunto braccio di Gonzalez) e nella ripresa, quando i padroni di casa erano un po’ più rintanati nella propria trequarti, il Lecce non ha colpito, pagando forse nel miglior momento la magia di Arnautovic per il 2-0 di Barella.
Sullo score totale ha inciso il finale di gara che il Lecce ha affrontato in dieci contro undici a seguito dell’espulsione di Banda. I giallorossi hanno tirato in porta 10 volte (5 in porta) contro le 20 (8) dell’Inter, a 3.03 di xG contro l’1.21 del Lecce. Nel primo tempo, però, il risultato era 5 tiri (2 in porta) a fronte degli 8 neroazzurri con xG 0.76 a 0.90. Il colpo di testa di Banda al 26′ (0.36) e l’errore di Strefezza sul fendente di Gallo dopo l’1-0 (0.22) potevano far tornare al gol il Lecce al Meazza dopo l’ultimo delirio causato da Calderoni col Milan il 20 ottobre 2019. Tarozzi, nel dopogara, ha fatto notare l’assenza di quel pizzico di cattiveria giusta negli ultimi venti metri, mancata anche nella ripresa quando, in due minuti, Rafia (0.24 al 70′) e Kaba (0.04 al 72′) non hanno impensierito molto Sommer.
La prestazione positiva del Lecce è avvalorata dalle poche palle perse (80) su un possesso palla però stoppatosi al 36,4 percento. Baschirotto ha lavorato bene sui duelli (16 vinti nel 63% dei casi) e recuperi palla (12). Crescita nelle sfide singole difensive anche per Ramadani (75%), mentre Pongracic è ormai una garanzia (11 e 64%). Ancora una volta, l’apporto di Kaba è stato provvidenziale nell’economia della partita. Il francese ex Valenciennes ha vinto tutti i duelli contro i centrocampisti dell’Inter.
L’importanza di Banda, assente a Bergamo al pari di Pongracic, si è denotata nella scelta degli attacchi del Lecce. Nel 91% delle manovre offensive di posizione, la squadra ieri in maglia rossa ha attaccato dalla corsia sinistra: 11 attacchi contro 2 per vie centrali e 5 a destra. Da segnalare anche la precisione dei cross, al 53% con 9 ok su 17, superiore alla media. Perfezione nei 3 traversoni di Gallo, autore di una buona partita con 84% di passaggi precisi (sopramedia personale) e una fondamentale chiusura su Mkhitaryan, e 50% ok per Banda. Malino Oudin, preciso solo una volta su 3.
Prendiamo sempre gol da polli in ogni partita