Con il 3-2 sulla Fiorentina è arrivata l’attesa quinta vittoria in campionato per il Lecce di Roberto D’Aversa. Cinque su cinque tra le mura amiche, dato che non costituisce certo una novità. Come sono tutt’altro che nuove le emozioni, forti come mai, provate dai tifosi salentini nell’esultare per una clamorosa rimonta avvenuta nei tempi di recupero.
Dei cinque sopracitati successi, ben quattro sono infatti giunti nei finali di gara. Lazio, Genoa, Frosinone e Fiorentina, tutte avversarie battute con colpi di coda a dir poco meritati dopo gare di sostanziale supremazia. Solo la Salernitana è stata superata con due gol di scarto a legittimare un vantaggio acquisito già nelle primissime battute, sebbene anche lì a mettere tutto in ghiaccio ci pensò capitan Strefezza dagli undici metri e nel recupero.
Ma come mai tutti questa confidenza con la Zona Cesarini, che inoltre ha fatto anche arrivare il pareggio con il Bologna e la quasi vittoria con il Milan? Di certo non è frutto del caso, ma del cuore di una squadra che sì, a volte pecca di carattere (fisiologico vista l’età) ed anche ieri, nel quarto d’ora post gol di Bernal, lo si è visto. Ma che di indole non molla mai e, pur attraversando momenti tosti nel corso delle gare, ha bisogno di una semplice scintilla per tornare in carreggiata. Come è stata, ieri, quella palla alzata da Nzola sulla quale Piccoli si è gettato con una cattiveria che stava mancando proprio sul più bello e che invece, stavolta, ha ricevuto il giusto premio.
È tutta poesia! Solo vedere Dorgu quanti metri se face, come dicesse “ddhru porcu de ….., moi sine, moi imu bincire”. Tutta poesia!
Sono stato attratto da alcune affermazioni. Attenzione anche Biraghi come Allegri e altri hanno spompato…..il Lecce il secondo tempo e sempre un pò stanco…quindi attenzione al punto debole se punto debole è!!!!!