In prima istanza, bisogna guardare i numeri. Il campionato del Lecce è in linea (o leggermente su anche) rispetto alle aspettative. I perni programmatici nella costruzione della rosa sono ben chiari tra società e area tecnica, e il rischio di una retrocessione è preventivato con sano realismo a fronte di una continuità economico-finanziaria nel lungo periodo. Fatta questa premessa, ridondante per qualcuno ma vitale quando si parla del Lecce degli anni Venti, ieri, rispetto alla partita di Bologna, il Lecce è sceso in campo compatto e ordinato in attesa di sfruttare l’occasione da gol. Il piano partita è stato costruito così. Ciò che manca è la reazione immediata quando si subisce lo schiaffone.
La consolazione “razionale” è numerica. I punti sono 24, parlare dell’avvio a mille come un rendimento esagerato ha senso fino a un certo punto perché il bottino vale indipendentemente dal momento dell’incasso e, come si dirà dopo, nel girone di ritorno la tensione sale, specialmente se dietro (vedasi rendimento recente di Empoli e Udinese ad esempio comparato contro Lecce, Sassuolo e Frosinone) si cammina. Dei numeri, però, fa parte anche una fragilità difensiva nelle ultime: è il quinto match in cui i giallorossi subiscono due (o più) gol.
La seconda, focalizzata unicamente sull’andamento in campionato, ci dice che il Lecce ha oggettivi problemi di tenuta della gara. Ieri, come con il Bologna, si era di fronte all’impressione di una squadra molto leggera davanti, incapace di andare al di là del gioco di rimessa sui recuperi palla. Giusto recriminare per il rigore non concesso a Piccoli, ma nel primo tempo non si è andati al di là di una solidità e ordine difensivo. Juric l’ha vinta cambiando le posizioni dei suoi attaccanti.
Dopo il vantaggio, il Lecce non ha prodotto nulla per far male. Va bene trovarsi di fronte alla terza migliore difesa del campionato (senza però tre colonne come Schuurs, Rodriguez e Buongiorno), ma quell’atteggiamento da sfoderare dopo la brutta prestazione di Bologna si è fermato alla tenuta per 50 minuti. E poi, senza qualità e giocate in attacco, si sbatte sul muro. Non basta per portare la nave in porto. Anzi, così si affonda. E infine, al di là delle riflessioni sull’aspetto tecnico, condivisibili o meno, il Lecce si è rivelato fragile da punto di vista psicologico. E’ vero che le vittorie quest’anno sono arrivate da sprizzate finali, ma in Serie A, quando i punti iniziano a pesare, servono atteggiamento e personalità. Specialmente, se l’ambiente è sempre unito.
La verità, probabilmente, sta nel mezzo. Il giudice supremo, nel calcio, resta sempre il campo. E’ innegabile che l’andamento del Lecce sia discendente ma è altresì giusto evidenziare che, seppur un po’ eroso, D’Aversa abbia un credito da poter gestire per guardare dritto l’obiettivo con le sue idee, che però dovranno contemplare un piano B. La sentenza arriverà probabilmente a marzo. Dopo l’impossibile confronto di domenica alle 18 con l’Inter, il Lecce affronterà, nell’ordine, Frosinone, Verona e Salernitana. Tre scontri diretti. Due trasferte, tallone d’Achille di questo campionato, e una in casa. Da lì si capirà molto, se non tutto, sul finale di stagione. Purtroppo, quando la tua macchina non gira, devi sperare anche nei guai altrui.
Guardate il Verona e imparate come si fa calcio.
La mentalità la deve trasmettere il Mister!!!!
Vorrei fare un appello a tutti i membri della Società Us Lecce;
Cari soci invece di chiedere comprensione ai tifosi, (sempre numerosi a casa e fuori anche nei giorni feriali) dovreste voi prima di tutto trovare la causa di tutto ciò poi dare una spiegazione perché ci puòstareun periodo no ma sta durando da circa 17 partite, visto che avete parlato sempre di trasparenza verso il tifoso, perché non si cambia mai modulo ???? Tanto per iniziare …
Non siamo buoni solo quando volete gli abbonati. Non vogliamo né coppe né scudetti ma vorremmo ogni tanto salvarci tranquillamente visto che il potenziale c’è
Per me lo spogliatoio e rotto anche ieri ho visto poco dialogo mi sbaglierò Mah speriamo mi sbaglio comunque forza Lecce 💛❤
D Aversa va esonerato immediatamente altrimenti si retrocede in B
Ma la società le vede o no le partite? Ma ci rendiamo conto che in ogni partita giochiamo costantemente in inferiorità numerica soprattutto a centrocampo.. sempre ostinati a questo benedetto modulo 433.. roba da matti!
Pierotti acquistato per la prossima B. Se si scende Banda, almquist andranno via sicuramente.
Oltre all’allenatore non del mestiere, anche la squadra è tecnicamente scarsa. Tutta gente di serie C estera di campionati anonimi!
Tutti dallu psicologo… Forse qualcuno dallo psichiatra
Chi ha scritto l’articolo quale partita ha visto? Squadra svogliata..ognuno gira per conto proorio
In una squadra di serie A c’è un allenatore uno staff tecnico che sono sempre al contatto con i giocatori, se qualcuno ha bisogno di aiuto chi meglio di loro lo può capire, ma io penso che qui un aiuto lo dovranno dare prima a d’aversa che è in piena confusione