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Blin: “Serenità e lavoro con tranquillità. L’inno del Lecce? Mi è entrato nella testa”

Il centrocampista 27enne ha partecipato a Dazn Talks con Barbara Cirillo e Ilaria Alesso

Alexis Blin ha esordito così al termine del primo allenamento della settimana: “Stiamo lavorando fisicamente. Corriamo tanto e faremo due giorni di doppie sedute. Il mister? Le idee tattiche non ci sono state dalla ripresa, lavoreremo n questi giorni. Gotti ci ha detto di essere sereni, eravamo ancora davanti alle altre squadre che erano giù e siamo stati bravi a lavorare forte, il lavoro ci porta a fare cose fatte bene. Ci siamo preparati bene per la Salernitana. Lì abbiamo fatto una partita giusta, non ottima. Tre punti ci fanno bene e lavoriamo meglio questa settimana”

VITTORIA. Gotti ha parlato di squadra carica già dalla sua presentazione. L’ex Amiens conferma: “Non ci siamo abbattuti. Dopo il Verona è stato difficile, dopo aver perso lo scontro diretto eravamo carichi per la Salernitana. Meritavamo la vittoria da tanto tempo. Prima facevamo belle partite anche con grandi come Atalanta e Lazio e uscivamo senza punti. Adesso abbiamo preso i tre punti, importanti, e focalizzarci sulla Roma”.

MOMENTO. Blin giudica così il campionato: “Per me adesso siamo ‘primi’ del nostro campionato. E’ difficile, quando non vinci gli altri ti raggiungono. La società è rimasta serena, ci ha dato un messaggio di lavoro e tranquillità. Abbiamo bisogno di serenità per lavorare, l’ho sentita sempre a Lecce. Abbiamo lavorato così a Lecce con serenità e la società ci mette tutto a disposizione”.

LAVORO MENTALE. Il capitano del Lecce racconta la sua esperienza col mental coach per migliorarsi personalmente: “Io? Per me il calcio è tutto, ho anche la mia famiglia ovviamente ma sul calcio porto tante attenzioni, prima troppe. Averne troppe non aiutavano il mio spirito. Lavoro con un mental coach per essere più sereno, per vedere il calcio come lavoro e gioia. Qui ho imparato tanto sulla mia persona. Lavoro con serenità e impegno. Mi sento molto meglio così. Ho lavorato tanto sulla respirazione, ti aiuta a rilasciarti, non pensavo ti aiutasse tanto. Lavoro con un neurotracker, un esercizio dove lavori con dei palloni da seguire. Mi aiuta a essere concentrato nella partita. Tutto mi aiuta a migliorarmi mentalmente e sul campo, riesco a leggere più velocemente il gioco e sono più rilassato. Mi ha cambiato la vita, faccio anche meditazione da quando ho 20-21 anni, pensavo di non avere bisogno di nessuno nella vita, nel tempo ho accettato il fatto che una-due persone ti possono aiutare. L’aiuto deve essere prima accettato per ricevere bene le informazioni”.

DIALOGO. E poi: “Osservo tanto e arrivo a un punto dove vorrei stare tranquillo e avere meno informazioni possibili. Più informazioni hai più fai funzionare il cervello. Entro in campo senza pensieri, pensando a divertirmi. Vero che ci sono tante componenti, la lotta salvezza. Ma in campo quando entro devo essere rilassato e divertirmi. Ho parlato con gli altri di questi esercizi, prendono queste informazioni come faccio io, ma è difficile parlare con gli altri, dipende molto dalla sensibilità di chi incontri. Prima di trovare la persona giusta ho parlato con due-tre persone per capire l’interesse su questo tema”.

VITA QUOTIDIANA. Su calcio e famiglia, Blin racconta parlando anche del suo rapporto col regime alimentare: “E’ una domanda difficile. Quando torno a casa con mia moglie e la mia bimba sono felice, il più felice del mondo. Nella mia testa c’è il calcio, non esce mai dalla testa ma riesco a essere sereno, passare del tempo con la mia famiglia. Anche d’estate mi preparo bene per la stagione successiva. A casa sono felice ma il calcio è sempre nella mia testa. Mangio bene, dormo bene e seguo un piano di nutrizione. Provo a dormire prima di mezzanotte sempre. Non faccio le quantità del cibo, se sei troppo focalizzato ti metti in dubbio. Piace mangiare bene, ma quando metti troppe cose nella testa non sono io, non sono rilassato. Voglio avere equilibrio nelle cose, prima misuravo le quantità e ciò non mi rendeva tranquillo. Ho bisogno di equilibrio: zero stress per essere rilassato nella vita. Peccati di gola? Non prendo tanti dolci, ma il pasticciotto lo devi provare per forza. Anche il rustico. Sono equilibrato però”. La figlia Carla è nata a Lecce: “Sarà sempre scritto sul suo passaporto nata a Lecce. E’ un posto speciale. È fantastico e dopo 3 anni ho visto che puoi chiedere anche la nazionalità italiana. Si vedrà”.

TRASFERIMENTO. Blin parla del suo arrivo a Lecce: “Volevo un’esperienza fuori dalla Francia per imparare un nuovo calcio e una nuova lingua. I miei procuratori hanno avviato contatti con il Lecce e sono arrivato in B 3 anni fa. Mi piace la piazza e mi sono trovato bene, ho imparato la lingua velocemente per stare bene in gruppo. Ho vissuto promozione e salvezza l’anno scorso e spero di salvarmi quest’anno. A chi mi ispiro? Non lo so, nel calcio guardavo il Barcellona di Xavi, Iniesta, Messi, Busquets. Giocavano in maniera semplice ma bella da vedere. Mi piace quando si gioca semplice, è difficile giocare a 2-3 tocchi e stare sempre in movimento. Meraviglioso da vedere. Il Bologna lo sta facendo bene, mi piace vederlo giocare, come anche l’Inter”.

SODDISFAZIONI E LOTTA. Lecce è stata una scelta vincente: “La scelta fu veloce. Abbiamo parlato una settimana prima di andare e fui veloce. Non sapevo niente del Lecce e ho guardato un po’ su Internet città, stadio, centro sportivo. Sento le cose bene nella mia testa e andai a firmare. Il gruppo in B era straordinario, è stato un anno meraviglioso anche a livello personale, sono stato bene in città e nella piazza e sono stato contento di aver fatto la scelta. Emozioni? Ho fatto 9 anni nel calcio, ho giocato 7-8 anni per salvarmi. C’è pressione, giochi con la testa meno libera ed è stato più emozionante la salvezza. Quando sei primo entri in campo e sai di vincere, per la salvezza ci sono invece giocatori che hanno più paura. Per questo la salvezza dà qualcosa in più”.

FRANCIA. A Lecce c’è una colonia francese con Gendrey, Oudin e Kaba più i francofoni Touba e Rafia: “Ci capita di parlare francese però parlo con tutti gli altri in inglese e italiano, non voglio perdere l’italiano. Quando sono arrivato eravamo in due quindi studiare era più facile. Ora siamo sei, gli altri fanno più fatica perché parliamo francese ogni giorno. Io dico loro di studiare per stare meglio in gruppo. Ogni tanto parliamo francese e inglese anche per non farci capire dagli avversari. Il salentino? Nel tunnel canticchio l’inno del Lecce, mi è entrato in testa. Ogni volta che giochiamo in casa mi viene voglia di cantarla anche se non penso di cantare bene. Mia moglie la mette su Youtube e la mia bambina l’ascoltava”.

BARONI E D’AVERSA. Alexis parla del rapporto con gli allenatori: “Ho avuto buoni rapporti con Baroni e D’Aversa. Con Baroni abbiamo vissuto insieme due stagioni incredibili. Baroni sì mi ha lasciato tanto, ma anche con D’Aversa ho avuto un bel rapporto. Gotti è arrivato ora. Il suo lavoro a Verona? Con le idee si può fare tutto, sappiamo che con lui si lavora forte ogni giorno, ci dà fiducia e lavora con uno staff straordinario. Sono molto vicini e lo ringrazio per ciò che mi ha insegnato in due anni”.

CAPITANO. Blin è stato capitano cinque volte ma la fascia “gira”: “Noi ci siamo detti che siamo 4-5 capitani nello spogliatoio. Decide il mister poi. Sono orgoglioso di essere capitano di una squadra di Serie A, ma rimango sempre la stessa persona e aiuto tutti ogni giorno”. Il calendario del Lecce riprenderà da Roma e Milan ma la vittoria con la Salernitana è stata vitale: “Dal morale ci fa molto bene, eravamo in una posizione delicata, ora ci sentiamo un po’ meglio, lavoriamo con tranquillità e sappiamo bene le difficoltà legate a Roma e Milan ma scenderemo in campo con sicurezza. Ho fiducia nella mia squadra, lavoriamo tanto e siamo giovani. Con questo spirito faremo cose fatte bene”.

LECCE FALLOSO? L’ambiente Lecce ha calma e tranquillità ma sul campo i giallorossi fanno tanti falli, la seconda squadra più fallosa della Serie A: “Siamo aggressivi, abbiamo giocatori giovani e facciamo fallo tranquillamente, anche prendendo gialli. A volte ci sono squalifiche che costano e non ci fanno stare liberi. A Banda abbiamo fatto un discorsetto? Sì sì, saremo più tranquilli, specialmente per i fantallenatori che lo hanno”.

 

 

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Cholo
Cholo
1 mese fa

Alexis uno dei pochi Leccesidentro! Grande!

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1 mese fa

Finché corvino non ti vende.. Poi te scerri de tuttu.

Tonio
Tonio
1 mese fa

Il capitano ha detto che sua figlia è nata a Lecce e questo rimarrà scritto per tutta la vita……..così come nella tua rimarrà sempre tanta ottusità

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1 mese fa

Grande Blin

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