In molti si sono sempre chiesti il perchè non si giochi a calcio il giorno di Pasqua a calcio. La risposta, che non tutti sanno, è semplice ed è data dalla Santa Sede di Città del Vaticano a Roma. Il piccolo Stato, all’interno del capitale d’Italia. ha fatto valore le sue forti ragioni a partire dal 1979. Fino all’anno prima (era il 26 marzo) il campionato si è sempre giocato alla domenica di Pasqua. In realtà ci sono due eccezioni date da due singole partite. La prima fu l’11 aprile 2004 (Perugia-Inter 2-3) la seconda il 12 aprile 2009 Reggina-Udinese 0-2, entrambe figlie di polemiche.
La gara giocata al Curi non venne trasmessa in diretta radio su Umbria radio, perchè emittente dell’arcidiocesi, con il vescovo di Perugia, monsignor Giuseppe Chiaretti, aveva criticato la decisione di disputare la gara a Pasqua con questo storico comunicato: “Il Dio pallone ha il sopravvento su qualsiasi festa religiosa e non è possibile santificare la Pasqua assieme alla propria famiglia”. Per Reggina-Udinese, si era esposto invece il portavoce dei vescovi italiani monsignor Giorgio Constantino. “Giocare a Pasqua distrae la gente da quelli che sono i doveri del buon cristiano. Non è giusto che il giorno di Pasqua si giochi una partita mentre il mondo cristiano ricorda in modo particolare la resurrezione di Cristo”.
Se una persona è credente e praticante saprà da se come comportarsi, imporlo a tutti è autoritario e fuoriluogo.
Noi siamo uno stato laico a parole ma la chiesa condiziona la politica che teme di perdere voti se la contraddice.
La verità è che la pasqua, almeno a guardarmi intorno, interessa più se non solo per quello che si mangia.
Fermare lo sport è assurdo, succede solo in Italia.
Per fortuna oggi c’è ciclismo, tennis e calcio internazionale.
E per fortuna siamo uno stato laico
E noi guardiamo la premier 😂😂
Potrebbe fare pressioni per evitare di far giocare anche a pasquetta….