Gotti: “Contento per tutti noi. Lecce mi ha arricchito, le vere soddisfazioni…”

Il tecnico del Lecce si presenta il sala stampa a salvezza acquisita spiegando tutte le emozioni vissute

lecce monza gotti

Il mister inizia celebrando la salvezza raggiunta ufficialmente ieri. Gotti fa fatica a riconoscersi i meriti dopo uno spontaneo applauso partito dalla sala e poi sposta il discorso sulla gara: Il merito? Sarei più lucido riguardo ai demeriti, sono quelli il focus che uno ha nel cercare di migliorare le cose. E’ ovvio che sono molto contento per tutti noi, che significa società, persone, squadra, staff tecnico. Il tutti noi include tifosi e appassionati, tutte le persone che hanno remato nella stessa direzione”.

E poi il pensiero per chi c’è stato prima di lui: Sono contento per Roberto D’Aversa, non dimentichiamo i 25 punti dati da lui, la squadra non è mai stata in zona rossa sotto la sua gestione. Sottolineo questo perché a me è capitata la stessa cosa lo scorso anno. Quando non riesci a finire un percorso, perché secondo me lo Spezia non doveva retrocedere per città e appassionati, vivi giorno per giorno e instauri dei rapporti che intersechi con le persone. Non riuscire a portare in fondo ed essere passivo rispetto a una cosa che finisce male e sarà associata a te è una cosa che ti fa star male anche dal punto di vista umano. D’Aversa ha messo tutto sé stesso e tutto l’impegno con una piazza che trasmette calore. Sono particolarmente contento per lui”.

Contro l’Udinese, si potrebbero vedere in campo dei ragazzi che hanno trovato meno spazio per redistribuire i meriti del gruppo e applicare ancor di più la sua filosofia: Queste cose sono nella mia visione ideale, si è percepito dove sto cercando di guardare. Sarebbe bellissimo poter gratificare, ma ci sono due aspetti importanti. Siamo in A in primis e non si fanno regali a giocatori e ragazzi, si premia impegno e capacità ma ci devono essere sempre i meriti. Ciò è importante. Bisogna meritarsi di giocare partite di A. Poi, non ci siamo solo noi. Domani chi gioca contro di noi si sta giocando un obiettivo insieme ad altre cinque squadra. Con l’Atalanta poi ci saranno altri contenuti, partita difficile, contro una squadra che lotta per i propri obiettivi. Dobbiamo essere professionali e seri, all’interno di questo ragionamento poi possiamo inserire dei ragazzi”.

Gotti dà uno sguardo anche al futuro prossimo ora che la salvezza è compiuta: “Rimanere a Lecce? Non aspettavo la salvezza per l’aspetto contrattuale, di sicuro. L’ho sottolineato il primo giorno, aspettavo con grande voglia la salvezza per tutti noi, il noi di prima. E’ chiaro che due mesi e forse più sono passati, ho vissuto un sacco di cose e un sacco di spunti. Sarà tema di discussione dal 27 di maggio, ho avuto tanta vicinanza, sono elementi che mi porterò nelle discussioni nelle sedi giuste“.

Per il tecnico, la partita più importante è stato l’esordio: “Sì, è la partita nella quale ho avuto meno capacità di incidere. Salernitana-Lecce. Col senno di poi è andata bene, ma l’avversario era forte, era l’ultima spiaggia per loro e noi l’affrontavamo in una situazione traballante con poco tempo e poca possibilità d’incidere. Lì è stato il volano su cui si è edificato qualcosa.

Sugli schieramenti, con il Lecce ormai fisso sul 4-4-2, Gotti spiega: “Il cambio di modulo? Allora, il sistema di gioco è una fotografia statica di una fase di gioco. Nel calcio di oggi non è neanche più questo forse, il resto del gioco si basa su catene, giocatori e cambiamenti delle fasi di possesso e non. I giocatori sono dislocati nei posti più diversi, è una ricerca di equilibri. Alcune delle direzioni che abbiamo preso sono state fortunate, aiutano i calciatori a comprendere prima quella visione. Abbiamo trovato scorciatoie per condividere principi di gioco comuni”.

Gotti è stato il primo allenatore subentrato a salvare il Lecce in Serie A. La ricetta è stata basata sulla calma: “Ignoravo questa cosa. Meglio. Mi avrebbe spaventato conoscere questo dato. I record sono fatti per essere superati. Ognuno di noi ha la sua visione e cerca di mettere mano alla situazione per quello che sono le sue competenze. Questo Lecce ha fatto un percorso che porta a meritarsi la salvezza, un piccolo club che si salva a tre giornate dalla fine se l’è meritato, c’è qualità nei giocatori a prescindere, ci sono tante cose in questo ambiente e in questo club. Indovinare le mosse non serve se poi ci sono le variabili non controllabili. Come per esempio con l’Empoli se avessimo preso gol le mie scelte non sarebbero state più buone. L’aspetto episodico è bello del calcio e rende relative le scelte. Ognuno di noi mette il suo”.

Gotti sfiderà l’Udinese, il suo passato importante. Non ci sarà Piccoli. In attacco mancherà anche Sansone: “C’è evidentemente un tema personale che implica aspetti emotivi e appunto personali di una certa rilevanza per una società a cui ho voluto bene. Poi c’è l’aspetto professionale che isola l’intimità emotiva. Mancano Piccoli e Sansone e ci sono calciatori che posso utilizzare per come prevedo la partita. Conosco bene l’Udinese, ho visto tutte le partite e ho le idee chiare. Anche qui torniamo a un tema da ripetere. M’interesseranno le relazioni tra calciatori che schiererò dall’inizio e a gara in corso per mettere in difficoltà loro e dare vantaggi a noi”.

Gotti ha trasformato le staffette Dorgu-Gallo e Piccoli-Krstovic in punti di forza: “Ognuno di noi vede il calcio a suo modo e fa risplendere i calciatori per come crede. Quando vanno bene si dice che va tutto bene, al contrario si pensa a chi è stato penalizzato. Le cose vanno valutate così, abbiamo trasformato una criticità in opportunità. Abbiamo penalizzato altri comunque”.

E’ il primo successo in Serie A per Gotti al di là dell’Udinese. Gotti si emoziona quando ripensa al percorso: “La salvezza è un tema professionale importante, l’arricchimento è il percorso continuo, ognuno lo fa per migliorarsi sempre. Se uno pensa di aver capito tutto, che non può più migliorarsi senza mettersi in discussione. Lì serve fermarsi. Serve imparare dai propri errori, cadere e rialzarsi. Queste sono le vere soddisfazioni insieme alle persone con cui ti capita di condividere un percorso, sia in strada che trovi per 10 secondi, ti danno energia. Ovviamente gli arricchimenti sono anche con le persone con cui abbiamo condiviso tanto. Questi sono arricchimenti veri”.

L’immagine forte della salvezza è descritta dal tecnico: “Il primo fotogramma che mi viene in mente sono 3 minuti passati con un ragazzo disabile a bordo campo, mi ha detto delle cose che mi sono rimaste dentro. Racchiude tutta la positività rimasta qui”.

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