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Empoli-Lecce, il derby delle più giovani (e che più sono cresciute) della Serie A

Gli azzurri ed i giallorossi modelli sostenibili (anche per i grandi club) di un calcio che guarda al futuro

Empoli-Lecce non sarà soltanto una sfida tra due squadre che vogliono allontanarsi ancora dalla zona retrocessione e conquistare quanto prima una salvezza che vorrebbe dire molto. Quella del Castellani è anche una gara che mette una di fronte all’altra le realtà più giovani e, sotto diversi punti di vista, più interessanti dell’intera Serie A. Ed a dimostrarlo ci sono numeri che, soprattutto in un periodo di crisi come quello che vive economicamente il calcio soprattutto in Italia, non possono essere ignorati.

ETA’ MEDIA. Toscani e salentini sono, come detto, i sodalizi più verdi dell’intero campionato. A dominare questa classifica che riguarda solo i calciatori impiegati almeno per un minuto, come noto, è il Lecce che vanta un’età media di 24,2 anni. In seconda piazza proprio gli azzurri, come noto specializzati nel discorso vivaio e valorizzazione delle risorse fresche da decenni, come dimostrano i tanti prodotti del settore giovanile lanciati o comunque giovani valorizzati in modo decisivo. Una strada che Corvino sta tornando a ripercorrere con continuità, sebbene a livello di scuola calcio il gap tra le due società sia ancora comprensibilmente netto.

MODELLI SOSTENIBILI. Rose costruite con risorse contenute, quella del Lecce in primis ma anche a seguire quella empolese, che di questi tempi diventano veri e propri modelli dai quali non si può prescindere. Visto il maggior numero di massimi campionati recentemente disputati in A gli azzurri possono sicuramente permettersi qualche spesa in più, come dimostrano gli investimenti su alcuni singoli (anche, più in piccolo, gli affari La Mantia ed Henderson di recente con il Lecce) ed i 26 milioni di monte ingaggi, ma sempre con i conti in ordine. Un must anche dalle parti di via Costadura, dove ci sono state spese bassissime per i cartellini (solo la Samp in dissesto in estate spese meno) ed monte ingaggi più basso in A: 15,7 milioni.

OBIETTIVO PLUSVALENZA. La crescita è resa possibile dal cercare la maggior permanenza possibile in Serie A con relativo aumento dei ricavi da posizione e diritti tv, certo, ma anche dalle plusvalenze. Ed i valori delle due rose si sono impennati, tant’è che l’Empoli ha registrato un +25,1% rispetto ad inizio stagione ed il Lecce addirittura un +94,8%. Per i gioielli di entrambe le compagini, inutile dirlo, c’è già la fila. Se ne riparlerà meglio a fine stagione, perché intanto ci sono gli obiettivi da raggiungere che passano anche dal faccia a faccia di domani.

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1 anno fa

applausi ad entrambe

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