“Ho notato che i salentini subiscono diverse reti sui “tagli” e sugli “uno-due” degli avversari: questo potrebbe rivelarsi molto penalizzante nel confronto di domenica”, ha affermato l’ex giocatore giallorosso.
Raimondo Marino, oggi responsabile della Lecce Soccer Academy, figura come doppio ex di Lazio e Lecce. Per La Gazzetta del Mezzogiorno commenta i temi tattici della gara di domenica pomeriggio.
OLIMPICO. “E’ un impianto imponente, nel quale non è facile giocare se non si ha l’abitudine a certe partite”.
LAZIO-LECCE. “Hanno obiettivi diametralmente opposti. Nelle ultime annate agonistiche, la compagine biancoceleste ha battagliato sempre a ridosso delle big assolute, inseguendo un posto in Champions League e ritagliandoselo puntualmente in Europa League. Dispone di un potenziale di prim’ordine ed è fortissima dal centrocampo in su. Il Lecce è neopromosso e punta a salvarsi. Sulla carta, quindi, c’è un gap netto, ma si diceva la stessa cosa anche alla vigilia dei confronti con il Milan e, a maggior ragione, con la Juventus e invece Mancosu e compagni hanno meritato un risultato positivo sia contro i rossoneri che contro i bianconeri”.
TROPPI GOL INCASSATI. “Ho notato che i salentini subiscono diverse reti sui “tagli” e sugli “uno-due” degli avversari: questo potrebbe rivelarsi molto penalizzante nel confronto di domenica perché la Lazio punta molto nel suo gioco offensivo proprio sui “tagli”. I difensori si limitano spesso a guardare la palla e invece occorre avere al contempo anche il controllo del movimento compiuto dai rivali, altrimenti diventa difficile riuscire a chiudere. Ma so che Liverani lavora molto su tutti i dettagli e quindi anche su questi”.
MENO ERRORI PIU’ PUNTI. “Se avessero commesso qualche errore in meno nella fase difensiva, i giallorossi avrebbero almeno 4-5 lunghezze in più, che farebbero molto comodo. Per una matricola, però, non è certo semplice calarsi nei meccanismi di un torneo difficile come la massima serie”.
Amen