L’ex preparatore atletico giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) di quella che sarà la preparazione fisico-atletica che i giocatori dovranno affrontare in vista della ripresa degli allenamenti.
ALLENAMENTI IN SOLITARIA. “In questa fase di pausa forzata, i calciatori sono costretti ad allenarsi in casa, in terrazza o in giardino, potendo contare su un’attrezzatura minima, di rado su un tapis roulant. Pertanto, non possono svolgere nemmeno l’attività alla quale abitualmente si dedicano durante le vacanze estive, per presentarsi in ritiro in condizioni accettabili per l’inizio della preparazione. Il calcio è un’attività intermittente, che propone sollecitazioni muscolari importanti, alternando sforzi a bassa intensità a sforzi ad altissima intensità ai quali non si può essere pronti dopo uno stop tanto lungo. Per tornare a disputare una gara di campionato, pertanto, dalla ripresa degli allenamenti dovranno trascorrere almeno tre settimane. A patto che, come bisogna supporre, i giocatori abbiano seguito il regime alimentare consigliato”.
ALLENAMENTI SCAGLIONATI? “Si ipotizza che le squadre potrebbero restare in ritiro stabilmente per evitare contatti con l’esterno e si tratta di una buona idea per evitare contagi. L’attività fisica necessaria per riportare i calciatori alla migliore condizione può essere svolta a scaglioni. Ma il calcio è uno sport di squadra. Dopo 7-10 giorni al massimo, quindi, sarà indispensabile svolgere anche esercitazioni tattiche specifiche nelle quali sarà impensabile mantenere il distanziamento sociale, che verrà totalmente meno in partita”.
GIOCARE OGNI TRE GIORNI? “Sarà fondamentale il recupero dopo lo sforzo. Crescerà l’importanza del riposo, dell’alimentazione e del supporto dello staff sanitario. Nella prima ipotesi non ci sarebbe, di fatto, il tempo per allenarsi. Nella seconda, scendere in campo con il caldo comporterebbe un aumento del dispendio energetico. Probabilmente si andrà incontro a più infortuni perché ciascun atleta sarà sottoposto ad uno stress, fisico e mentale, superiore al solito. Cinque sostituzioni? Si tratta di una proposta molto sensata perché permetterebbe di ruotare un maggior numero di calciatori nell’arco dei 90′, permettendo loro di rifiatare”.